16 nov 2020
Bertrand Thiry entra in Mimoska e lancia il progetto Acribìa
16 nov 2020
Mimoska, azienda lombarda specializzata dal 1968 nella produzione in private label di abbigliamento donna per aziende del fast fashion, ha deciso di salire nel proprio posizionamento rivolgendosi anche a player del segmento premium e lusso. Per farlo ha affidato il suo ambizioso progetto a Bertand Thiry, manager francese profondo conoscitore della realtà manifatturiera italiana grazie alle numerose esperienze dirigenziali presso realtà del nostro comparto tessile (Maglificio Matia, Unomaglia, Mantero, Ratti...).

Thiry è entrato nella compagine societaria di Mimoska lo scorso febbraio e dirige, con delega all’innovazione e allo sviluppo responsabile, la nuova divisione Acribia, creata proprio per seguire le aziende premium e luxury.
“Dopo aver ricoperto il ruolo di manager in aziende di spicco nel settore del woman fashion, entrare a far parte di una grande famiglia come Mimoska mi rende molto fiero”, ha spiegato a FashionNetwork.com Bertrand Thiry. “Ero in cerca di un’esperienza che mi permettesse di coniugare il mio essere francese, con una forte vocazione internazionale, allo stile e all’artigianalità̀ italiani. Questo è stato possibile grazie alla visione imprenditoriale della famiglia Bianchi: Paola, Vittorio e Vincenzo portano infatti avanti con passione l’azienda di famiglia e hanno voluto ora mettere a frutto 50 anni di esperienza creando una divisione dedicata anche ad una clientela nuova. Vorremmo diventare un player supplementare sul mercato delle aziende che lavorano per le grandi maison. Uno degli assi di sviluppo va verso le aziende francesi, ma non solo”, ha precisato Thiry.
Acribia si avvale di un team specializzato e dedicato che interpreta e confeziona capi per le maison d’alta moda all’interno di un’unità produttiva a basso impatto ambientale, che si estende per circa 4000 mq, 400 dei quali dedicati a un laboratorio atelier moderno e modulabile, dotato di comfort e tecnologie 3d di ultima generazione adattabili all’esigenza e alla complessità del singolo progetto.

Oggi si parla molto di “moda sostenibile” e in particolare dell’impatto ambientale e sociale che le materie prime generano. “Acribìa, in tutto questo, penso possa ricoprire un ruolo importante - continua Thiry - stiamo lavorando su nuove certificazioni, oltre a quelle che Mimoska ha già, sulla qualità ecosostenibile dei filati e de tessuti utilizzati. La continua ricerca e la selezione di materiali sostenibili e performanti e l’ottimizzazione degli approvvigionamenti sono una priorità e un’opportunità per essere sempre più vicini alle esigenze dei brand, che a loro volta devono soddisfare un target di clienti più̀ attento alla qualità e alla durata di ciò̀ che acquista”.
Altro aspetto su cui la nuova business unit di Mimoska punta molto è la digitalizzazione delle fasi produttive, che ha consentito nel periodo del primo lockdown, in primavera, di continuare ad affiancare a distanza le maison nel modo più efficiente ed efficace possibile.
Mimoska nasce nel 1968 da un’idea di Mimi Bianchi che produce le prime collezioni bambina e teenager, per passare poi a collaborazioni con la GDO italiana. Negli anni ’80 la produzione si sposta definitivamente sul segmento donna e Mimoska produce in private label per realtà quali Rinascente, Upim, Standa, Postal Market e Vestro. Negli anni ’90 in azienda entrano i tre figli di Mimi Bianchi e la rapida crescita e le esigenze del mercato portano Mimoska a concentrarsi sull’export, lavorando soprattutto per gruppi tedeschi, a cui garantisce gli elevati standard richiesti. Negli ultimi anni l’azienda si è sempre più concentrata sulla sostenibilità dei prodotti e dei processi lavorativi e investito nelle nuove tecnologie digitali e 3D.
Copyright © 2023 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.