Adnkronos
1 mar 2016
Bentornata veletta, sulle passerelle milanesi ha sfilato il retrò
Adnkronos
1 mar 2016
Pensavamo che fosse appannaggio di cerimonie formali e principesche o peggio, di eventi funesti, visto che, come tradizione vuole, le vedove sono solite calarla sugli occhi durante i funerali. Tutt'altro che cupa, la veletta torna ad sfiorare gli occhi e le celare, idealmente, le teste sulle passerelle di Milano Moda Donna. Ultrafemminile e sinonimo indiscutibile di eleganza, la veletta 2.0 esce dal baule dei ricordi per legarsi a doppio filo alle collezioni di pret-à-porter.
A tessere le lodi della veletta Alessandro Michele da Gucci, che adatta la classica retina di tulle alla sua personale reinterpretazione del pensiero rizomatico caro a Deleuze e Guattari. E così, invece che limitarsi ad appuntarla ai coloratissimi cappelli in feltro, Michele le adagia generosamente sui copricapi stringendola in morbidi nodi che scivolano lungo la schiena, o ancora, le fa calare sopra maxi occhiali da sole che nascondono romanticamente il viso.
E se la donna Gucci la stempera con un make up rosa candy che mettere in risalto gli occhi, nella sua collezione autunno-inverno dedicata al falò delle vanità, Jeremy Scott per Moschino la 'infiamma' trasformandola in un lungo drappo di tessuto a rete nero, chiuso a nodo sulla testa. Qui tra abiti da sera 'fumanti', nuvole di tulle e crinoline, la veletta viene reintepretata in chiave pop (basta guardare la 'bruciatura' che fa capolino sulla retina) ma senza disdegnare la formula couture.
Irrazionale e dal sapore spiccatamente vintage, la veletta è la candidata ideale per occupare un posto d'eccezione nel guardaroba della prossima stagione, a dimostrazione che non si è mai troppo retrò o troppo giovani per sfoggiarla. Per abbinarla basta ispirarsi ai look visti in sfilata: o il classico raccolto oppure, per un effetto più shabby, basta sciogliere i capelli sulle spalle. Il segreto? Non avere paura di osare.
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