23 ott 2020
Bellwood si prepara alla ripresa con i primi monomarca
23 ott 2020
“Adattarsi al cambiamento in atto e prepararsi alla ripresa”, dice a FashionNetwork.com Giorgio Carretti, a capo del brand carpigano di alta maglieria Bellwood, che nonostante la pandemia lancia il cuore oltre l’ostacolo con il debutto dei primi monomarca in Italia.
“Dopo i grandi sconvolgimenti il mondo prende un’accelerazione nel proprio sviluppo”, e il post-Covid non farà eccezione: “reagiamo ora per farci trovare pronti dopo. Il brand è maturo per questo passo e il possibile lockdown non spaventa perché il nostro è un progetto strategico di lungo periodo”, aggiunge l’imprenditore tessile.
Dopo Verona, in Piazza delle Erbe, è la volta del primo monobrand a Bologna. All’opening ‘minimal’ (nel rispetto delle limitazioni) dello store in via Clavature 3/C - 72mq. nel quadrilatero del capoluogo emiliano - ha presenziato anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
Bellwood, acquisito dalla Sea Srl di Giorgio Carretti nel 2004, è specializzato in moda uomo, ma nel tempo ha sviluppato anche il womenswear. “Il monomarca”, infatti, “è un incentivo a completare il percorso di offerta femminile. Oggi l’uomo incide sul 70/75% delle vendite, ma l’obiettivo è pareggiare il peso di uomo e donna”, spiega Carretti.
Con una presenza consolidata nella Penisola di 200 clienti wholesale medio-alti, il marchio vanta anche un grande potenziale di crescita all’estero e conta già oltre 30 rivenditori nel Sud della Francia. Ma la pandemia ha bloccato viaggi e trasferte e congelato i piani di internazionalizzazione. “Il prossimo anno puntiamo a sbarcare in Estremo Oriente e nel Nord Europa. Stiamo lavorando per individuare i partner adatti al progetto”, racconta il numero uno di Sea Srl.
La società è in piena fase di sviluppo, dopo aver chiuso il 2019 a 11,5 milioni di euro di fatturato con un incremento del 50% sull’anno precedente. In cantiere nel 2021 è atteso anche il debutto del primo sito di e-commerce Bellwood che, spiega il presidente, “farà perno anche sui nuovi negozi”.
Un percorso di crescita economica che affonda le radici nel principio-guida dell’econaturalità. Il brand, infatti, si è affermato grazie alla qualità dei filati impiegati (cashmere, mohair… ) unita al basso impiego di prodotti e processi chimici. Una forte impronta green apprezzabile nella capsule collection che presenta “solo i colori naturali che il pelo animale consente di avere”, sottolinea Carretti. “Al cliente chiediamo un ‘sacrifico’ nella scelta dei colori ripagato dalla protezione dell’ambiente e dell’uomo”.
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