Ansa
20 nov 2019
Beauty: l'intelligenza artificiale promuove l'inclusione
Ansa
20 nov 2019
Dimenticate i tester per provare rossetti e fondotinta, creme e ombretti, dimenticate di dialogare con il parrucchiere misurando con le dita centimetro più centimetro meno quanto tagliare (a meno che non vogliate una consulenza psicologica più che tricologica), smettete di uscire dal salone pensando che la schiaritura che volevate era più bionda che ramata.
Il digitale nel beauty sta mettendo il turbo e tutto questo è già acqua passata, il che non vuol dire che non resterà ma che sarà sempre più un retaggio del passato. La tecnologia applicata su questo campo sta facendo passi da gigante e non più a livello sperimentale ma già in piena disponibilità e i negozi del futuro, profumerie, rivenditori di make up e cosmetica e parrucchieri saranno sempre più digitali, il che significa essenzialmente due cose nuove, entrambe culturalmente importanti. Personalizzazione e inclusione, due fattori che vanno nella direzione opposta all'omologazione della bellezza, dunque avanti così.
"L'inclusività è un trend”, dice in un'intervista all'Ansa, Guive Balooch, lo scienziato californiano di origine iraniana, capo dell'incubatore tecnologico di L'Orèal che a Milano è stato la star del Beauty Tech Day, "che possiamo rintracciare in tante cose ora per fortuna, dalla moda al fitness. Ma nell'ambito della bellezza ha un'ulteriore valenza: stare meglio con se stessi, nella propria pelle e con i propri capelli significa raggiungere l'ideale per cui la bellezza è nella diversità. Se con l'aiuto dell'intelligenza artificiale scopro qual è la tinta di capelli con cui sto meglio essendo me stesso e non somigliando a qualcun altro è un risultato enorme, se scopro il fondotinta giusto che diventa il vestito ideale per il mio viso anche la mia autostima migliorerà. Sono due esempi tra i tanti per far capire come con l'AI e tutti i passi che stiamo facendo nel digital applicato al beauty nel momento in cui personalizziamo, facciamo tailor made della bellezza, automaticamente diamo sviluppo ad una società più inclusiva, che non marginalizza il diverso e il meno bello".
La realtà aumentata applicata alla bellezza è già tangibile con varie app, alcune per tutti, altre in versione pro da scoprire direttamente nei negozi e nei saloni. Per ottenere un risultato 3D sui capelli c'è Style my hair dove si può provare in anteprima, con lo smartphone come fosse uno specchio, tutti i tagli e i colori possibili immaginabili, ciocca per ciocca.
Sempre in ambito capelli ci saranno strumenti digitali innovativi come una microcamera in grado di ingrandire fino a 300 volte rispetto all'occhio nudo per esaminare la cute e la fibra capillare dando la consulenza personalizzata. E sempre sul proprio viso e sulla propria chioma è la novità Try-on virtuale, un nuovo strumento in realtà aumentata per provare sempre su stessi ogni prodotto make up per valorizzare il viso e tonalità di colore per i capelli. Youth Finder analizza la tua pelle valutando grado di idratazione, rughe, discromie, sensibilità determinando poi, sempre tailor made, la giusta routine dello skin care mentre con lo Shade Finder basato sull'intelligenza artificiale che arriva a distinguere 22 mila variazioni di tono diverse viene creato un fondotinta più che unico e personalizzato. Skin Consultant Ai è un algoritmo di valutazione della pelle per analizzare lo stato di invecchiamento - perdita di tono, intensità macchie scure, perdita di luminosità, visibilità rughe marcate, rughe sotto gli occhi, visibilità dei pori, linee sottili: da un selfie origina la consulenza skincare personalizzata, evidenziando carenze e priorità. Infine, sempre tra le beauty app, Effaclar SpotScan in cui l'analisi della pelle, sempre con l'ausilio del digitale, è dedicata, ed è la prima volta in assoluto, a chi ha tendenze acneiche, una condizione che affligge l'80% degli adolescenti e il 40% degli adulti in tutto il mondo con un correlato di bassa autostima.
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