27 feb 2023
Beatrice .b sbarca da Tsum e triplica le vendite in America e UK
27 feb 2023
Beatrice .b, brand di womenswear che fa capo al gruppo veneto Plissé, ha chiuso il 2022 con una crescita di fatturato del 15%, trainata soprattutto da vendite triplicate in America e nel Regno Unito.

“Negli Stati Uniti abbiamo registrato un successo inaspettato. Siamo presenti a New York, Los Angeles e Boston, con corner e shop-in-shop all’interno di department store ma anche in importanti boutique monomarca, come Anthropologie”, spiega a FashionNetwork.com l’AD Paolo Mason, che ha fondato Plissé insieme all’Art Director Morena Bragagnolo, in occasione della presentazione del brand durante la fashion week di Milano. “Anche il Regno Unito, mercato da sempre molto ricettivo al colore e al nostro stile, ha triplicato le vendite. Stiamo andando bene anche in Russia, dove a brevissimo apriremo un corner da Tsum”.
La società, che con i suoi brand Beatrice .b e Sfizio è presente all’interno di oltre 1.000 multimarca in Italia, dispone anche di quattro negozi monomarca a insegna Beatrice .b e sta valutando aperture a Roma e a Firenze, che potrebbero avvenire il prossimo anno. Risultati positivi anche dall’e-commerce diretto, lanciato da sei mesi soprattutto per avere un contatto diretto con la clientela.
“Come gruppo, abbiamo chiuso il 2022 a +5% e i primi dati del 2023 per Beatrice .b, che rappresenta il 70% del fatturato, indicano un +20%”, conclude Mason. “L’estero sta crescendo bene, siamo passati da un 50-50 al 70% di giro d’affari realizzato a livello internazionale”.

Nella proposta AI 2023-24 di Beatrice .b, la logomania, l’oro e i punti luce, simboli per eccellenza di un lusso ostentato, vengono rielaborati e inseriti con sofisticata misura all’interno della collezione, creando mix che mostrano
un lusso sussurrato. Lo sfarzo e l’eccesso cedono il posto a un “design deluxe”, fatto di forme rilassate dove il basic viene re-immaginato ed elevato.
La palette è un insieme di toni d’heritage mixati a tinte volutamente di rottura: il testa di moro e il lime, il taupe e l’arancione, il grigio, il kiwi, il blu e il
bianco ottico. Il monogram diventa un fil rouge all’interno della collezione, inserito nella trapuntatura dei piumini locally made, negli intarsi dei maglioni in pura lana e nei pigiami con stampa monocolore.
Dagli accessori in pelle fino alle laminature su denim e maglieria, l’oro viene legato a capi rilassati e urbani. La seta è utilizzata per abiti sui quali le stampe floreali sono sfocate, mentre dettagli e materiali provenienti dal mondo active si ritrovano su leggings con maxi ghette, abiti e top aderenti.
Per questa stagione, l’attenzione alla sostenibilità diventa in pieno un argomento di collezione: la pelle, la pelliccia e il montone vengono rielaborati in chiave animal friendly e il cupro, definito anche “seta vegana” viene proposto in fibra riciclata in abiti, camicie e pantaloni. Anche le stampe si riconfermano sostenibili, con tessuti e processi di tintura certificati, mentre fibre riciclate e rigenerate sono utilizzate per i capospalla e le maglie.
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