Ansa
23 lug 2021
Bce vara la nuova strategia
Ansa
23 lug 2021
Scatta la nuova strategia della Bce. Un nuovo corso imperniato sulla revisione della forward guidance sui tassi di interesse in risposta alla 'strategy review' sull'obiettivo di inflazione fissato ora al "2% simmetrico nel medio termine". Un passo decisivo che allontana lo spettro di scelte 'rigoriste' e consente alla Banca centrale europea di ricalibrare l'azione su tassi e misure di stimolo con l'obiettivo prioritario di continuare ad assicurare il sostegno di una politica "accomodante" in uno scenario di ripresa economica ancora offuscato dalle "ombre" della pandemia per i rischi connessi alla variante delta.

A creare allarme è anche l'esplosione del debito pubblico dell'area euro schizzato per la prima volta oltre la soglia del 100% del Pil (100,5% nel primo trimestre) con in testa Grecia (209,3%) e Italia (160%). In un simile contesto, il messaggio chiaro che la Bce ha voluto inviare - anche inaugurando un modello di comunicazione più efficace e trasparente - è che Francoforte sarà "paziente" perchè "nessuno di noi vuole una stretta prematura" della politica monetaria. Così la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha puntualizzato garantendo che i tassi "rimarranno ai livelli attuali o inferiori fino a quando non vedrà l'inflazione raggiungere il 2% ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e durevolmente per il resto dell'orizzonte di proiezione".
Nella riunione dl Consiglio direttivo, si è deciso di lasciare i tassi di interesse invariati, con il tasso principale fermo a zero, quello sui depositi a -0,50% e quello sui prestiti marginali allo 0,25%. Riconfermati i programmi di acquisto di attività, il classico quantitative easing al ritmo di 20 miliardi di euro mensili, e quello creato per l'emergenza pandemica (Pepp) che conta su una dotazione complessiva di 1.850 miliardi e che sta procedendo a un ritmo "significativamente più elevato rispetto ai primi mesi dell'anno" ha spiegato Lagarde. Ma, deludendo le attese del mercato, del futuro del Pepp "non si è discusso" perchè "sarebbe prematuro", ha chiarito, ricordando come il programma "continuerà fino alla fine del marzo 2022 e, in ogni caso, fino a quando non giudicherà conclusa la fase di crisi del coronavirus".
Come prevedibile, tutto è rinviato a settembre quando saranno diffuse le nuove stime su economia e inflazione. Ma il clima all'interno del Board non è dei più distesi. La decisione sulla nuova 'guidance' non è stata unanime - seppure approvata a "larghissima a maggioranza" - con un fronte minoritario che avrebbe contestato la scelta della Bce di rimanere troppo a lungo con le mani legate persistendo in una politica ultra accomodante sui tassi e acquisti di titoli. Come preannunciato nella strategy review lo scorso 8 luglio, viene abbandonata la formula di un obiettivo "vicino ma inferiore al 2%" e introdotto il parametro del 2% simmetrico. Simmetrico sottintende che scostamenti al rialzo o al ribasso dell'inflazione sono consentiti anche se "non desiderabili". Ma comunque viene incorporata la possibilità di tollerare tassi d'inflazione "moderatamente" superiori al 2% in via "transitoria", neutralizzando così il rischio di una stretta che potrebbe soffocare la ripresa.
Le incertezze sono ancora troppe: " la ripresa è in atto" grazie anche al progredire delle vaccinazioni," ma la variante delta del coronavirus continua a "gettare ombre" ha spiegato Lagarde. E se i rischi sulle prospettive dell'Eurozona "sono ampiamente bilanciati", l'outlook dipende dall'andamento della pandemia e delle vaccinazioni. Per la ripresa, ha rimarcato Lagarde, c'è ancora "molta strada da fare"; il piano Ngeu riveste "un ruolo chiave" mentre e l'inflazione "aumenterà ancora per poi diminuire nel 2022".
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