Bata: parte dall'Italia la prima fase della trasformazione digitale globale

Di

Laura Galbiati

Elena Passeri

Pubblicato il
29 lug 2019

Bata, l’insegna di calzature fondata in Cecoslovacchia nel 1894 da Tomas Bata, ha scelto l’Italia per avviare un progetto di “trasformazione e-commerce strategico multi-mercato”, il cui primo step è rappresentato da un nuovo e-store.

 
“Il mondo retail e il mondo e-commerce sono in forte evoluzione. In una fase di grande espansione il secondo e in una fase di trasformazione strutturale il primo. È necessario, al fine di sostenere un mantenimento di footfall nei negozi e una fidelizzazione sempre maggiore nei confronti dei clienti, migliorare la shopping experience ed integrare il canale digitale al canale tradizionale così da migliorare il servizio e l’offerta nei confronti del cliente”, dichiara la società nella nota informativa divulgata.
 
Per accelerare la crescita digitale in ottica omnicanalità, Bata ha dato vita ad una struttura globale che ha l’obiettivo di individuare soluzioni digitali volte ad aumentare il coinvolgimento dei clienti e il valore di tutti i canali di vendita.

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La nuova soluzione e-commerce lanciata da Bata include le ultime innovazioni in termini di servizio al cliente, come una ricerca in loco avanzata, visibilità dello stock in tempo reale su tutti i punti, servizi “click and collect” e “store to home”, applicazioni di marketing e di assistenza clienti e gestione dei resi da casa e negli store. A partire dal mese di maggio è stata implementata in una trentina di negozi italiani la nuova funzione con app in store che permette di migliorare il processo di omnicanalità, che sarà introdotto entro il prossimo anno nel network di store europei.
 
Bata conta circa 240 store sul territorio italiano, di cui il 70% diretti e il 30% in franchising, e 5.300 punti vendita in tutto il mondo. Sul fatturato complessivo dell'azienda, che vende ogni anno 220 milioni di paia di scarpe realizzate nei 23 stabilimenti di proprietà, le calzature da donna hanno un’incidenza del 37%; seguono quelle da uomo (22%) e da bambino (6%).