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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
15 gen 2021
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BasicNet innesta il turbo a K-Way

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
15 gen 2021

BasicNet nutre forti ambizioni per il suo marchio K-Way, che questa settimana sfila per la prima volta a Milano. In tale occasione, il marchio di giacche a vento vuole mettere in risalto la sua linea premium “R&D”, lanciata sul mercato lo scorso autunno. L’obiettivo è incrementare la visibilità e far conoscere maggiormente il suo stile e la sua offerta, con quest’ultima che non ha smesso di ampliarsi dall’acquisto di K-Way avvenuto nel 2004 da parte del gruppo torinese, proprietario anche di Kappa, Robe di Kappa, Superga, Sebago, Briko, Sabelt e Jesus Jeans.

Un look della prima sfilata del marchio lo scorso anno - K-Way


Un'intensa strategia di comunicazione è stata avviata dallo scorso anno. Fu nel gennaio 2020, in occasione del Pitti Uomo di Firenze, che il mitico brand di origine francese, noto per le sue giacche a vento in nylon, ha sfilato per la prima volta nella sua storia. L'accoglienza entusiasta e l'ottimo ritorno in termini di immagine l'hanno spinto a rifarlo anche quest'anno. Ma per mancanza di un salone a Firenze - Pitti Uomo ha rinviato a febbraio l'edizione invernale - l'etichetta ha scelto di organizzare la sua seconda sfilata a Milano, dove il gruppo ha compiuto un investimento significativo. Alla fine del 2019, BasicNet ha comprato per 10,5 milioni di euro un ex capannone industriale di 4.000 mq, che sta trasformando in un "BasicVillage", come quello che già possiede a Torino.
 
“I lavori sono in corso. Ci auguriamo di inaugurarlo all'inizio del 2022. Ospiterà la nostra sede di Milano, uno showroom per ognuno dei nostri marchi e alcune delle nostre attività, come le pubbliche relazioni e parte del commerciale. Non mancheranno spazi multifunzionali per eventi e altri affittati a terzi, oltre a un ristorante”, spiega il vice presidente delle vendite, Lorenzo Boglione.

“La collezione K-Way Recherche & Développement (Ricerca & Sviluppo) è una linea un po’ più sofisticata, in cui abbiamo dato carta bianca alla nostra équipe di design, con un posizionamento prezzi leggermente superiore, fra i 400 e gli 800 euro in media per articolo, contro la forchetta da 100 a 500-600 euro per la nostra linea principale. Il défilé ci dà l'opportunità di presentare i nostri classici bestseller e nuovi prodotti più freschi. Un evento molto utile, che ha permesso di mostrare ai rivenditori e agli acquirenti finali l'ampiezza della nostra gamma, che sono stati sorpresi di scoprire”, afferma.
 
“C'è grande effervescenza e interesse intorno al marchio”, continua il manager, che vede in K-Way “un business che sta crescendo con buoni margini, dunque molto importante per il gruppo”. Da qui la strategia attorno alla sfilata e la prosecuzione della politica di collaborazioni con altri marchi, che ha garantito al brand ottime ricadute in termini di risultati negli ultimi anni. Come la recente partnership con Fendi, che gli ha permesso di valorizzare la propria immagine e di mettere piede nel segmento del lusso. Ricordiamo che nel 2020 K-Way ha anche fatto rivisitare la sua iconica giacca a vento, “Le Claude”, dal marchio Sézane, che ne ha proposto una versione femminile, e ha collaborato con il marchio di borse e accessori Côte & Ciel.
 
Tra i principali progetti del brand per il 2021, il suo riposizionamento nel Regno Unito, dove ha appena cambiato partner. “Stiamo lavorando molto per rilanciarci in questo mercato così importante e per trovarvi un nostro spazio, grazie anche a un tempo atmosferico che dovrebbe favorirci”, ci precisa Lorenzo Boglione, che annuncia anche di avere “un progetto ambizioso in Corea del Sud”, altra nazione nella quale K-Way cmbierà partner.
 
Oggi il marchio è distribuito attraverso una rete di negozi multimarca e circa 60 negozi monomarca nel mondo, di cui 24 in Francia, dove è gestito dall'agenzia di Robert Dodd. In questo mercato ha aperto un nuovo negozio in autunno nel quartiere Saint-Germain, a Parigi, e conta circa 185 rivenditori.
 
Per il 2020, il gruppo BasicNet prevede che le sue vendite scenderanno del 20% a causa della pandemia. Nel2019, le vendite complessive realizzate dai propri licenziatari per tutti i suoi marchi nel mondo ammontarono a 305,7 milioni di euro. La scorsa estate, in particolare, la società ha riacquistato i diritti sul suo marchio Kappa in Giappone, che dal 2008 erano detenuti dal gruppo cinese DongXiang, il quale rimane comunque il suo partner in licenza autorizzato nell’ex Impero Celeste.

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