Balenciaga: sfilata sul red carpet e un'anteprima di moda per I Simpson
Il mondo intero è un red carpet, e ciò è stato ancora più vero alla Paris Fashion Week lo scorso sabato sera, quando Balenciaga ha presentato una sfilata orchestrata su... un tappeto rosso, appunto.
Che poteva anche risultare artificioso, ma non virtuale, dal momento che si trattava anche un'anteprima: di un cortometraggio alla moda dei Simpson, con Homer e Marge nei ruoli principali. L'eroe la sorprende il giorno del suo compleanno portandola a Parigi per comprare un vestito Balenciaga. Anche Anna Wintour appare nel cartone animato, con indosso una faccia stanca, nella prima fila della sfilata Balenciaga x Homer Haute Couture.
E non erano solo le modelle a sfilare: ma anche molti degli spettatori, apparsi su uno schermo gigante al Théâtre du Châtelet, dove si svolgeva la sfilata/festa/happening/bufala.
Un piccolo gruppo di fashion victim, fashion editor, influencer e anche uno o due normali cittadini hanno posato con Madame Wintour, davanti a una batteria di 40 fotografi. Prima che questo muro rosso venisse gradualmente conquistato da un “casting sauvage” (come dicono i francesi) di bellezze eccentriche e ragazzi impetuosi, tra i quali figuravano alcune top storiche, come Naomi o Amber.
In un certo senso, gli abiti stessi erano piuttosto secondari in questa performance artistica. Ma quel poco che si poteva vedere, ripreso da angolazioni storte e con un montaggio frammentato, è sembrato fantastico. Un'ora prima dello show, e per molto tempo dopo ancora (a riprova del potere della moda in generale, e di questa griffe in particolare), migliaia di fan si sono presentati sotto la pioggia battente per acclamare chi entrava e chi usciva. Questo è stato, dopo Balmain e Valentino, un nuovo esempio di sfilata esportata in strada, nell'ambito della recente democratizzazione della Paris Fashion Week.
Anche se non è la prima volta che una tecnica del genere viene utilizzata per un evento fashion. Vent'anni fa, Imitation of Christ presentò una sfilata in un cinema dell'Upper East Side, dove ogni ospite doveva pagare una donazione di dieci dollari a favore del sindacato dei lavoratori tessili centroamericani, per avere il diritto di entrare. Alcuni avevano pagato, altri avevano storto il naso, riluttanti, altri si erano rifiutati, furiosi. Il tutto registrato e poi trasmesso - montato in un loop della durata di due minuti - nel cinema, per la gioia del pubblico.
Tornando a Parigi, la stessa collezione Primavera-Estate 2022 contiene molti esempi di questa moda evocativa e voluminosa amata da Demna Gvasalia, direttore artistico di Balenciaga.
Proporzioni insolite ma mai grottesche, declinate su maestosi completi da gangster in serge, a righe da tennis o da nonno.
Demna è riuscito a riconciliare la moda con il nero. Prima di Instagram, potevi sempre individuare le sfilate di moda dal numero di persone vestite con questo colore ammassate nelle file davanti.
E Balenciaga restituisce al nero la sua vitalità e il suo clamore. Ad eccezione della bellissima sfilata di Yohji Yamamoto, quella di Demna è stata praticamente l'unica questa settimana a Parigi ad utilizzare il nero come tavolozza principale.
L'altro grande talento di Demna Gvasalia ha a che fare con le proporzioni, e questo deriva in parte dalla sua giovinezza da rifugiato nell'Europa centrale, dove lo stile underground della gioventù berlinese o viennese consiste nel comprare capi sartoriali scartati da indossare oversize, su corpi allampanati.
I fan e gli ospiti presenti hanno applaudito la sfilata dall'inizio alla fine, così come il film, prima di un breve saluto di Demna Gvasalia, salutato da un fragoroso applauso, dal primo piano, dove si era seduto accanto a François-Henri Pinault, proprietario di Balenciaga e CEO di Kering, nonché al CEO di Balenciaga, Cédric Charbit.
“Cosa volete che vi dica? Lavoro per un genio e ho una grande squadra. Demna ha idee fantastiche, come lavorare con I Simpson, e facciamo del nostro meglio per renderlo possibile”, ha spiegato quest'ultimo, che sulla sua figura snella indossava uno smoking nero doppiopetto, i cui contorni superavano la linea delle spalle di una buona decina di centimetri per lato.
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