Auchan Holding: un semestre in chiaroscuro trainato dalla Cina
Auchan Holding, casa madre del distributore francese Auchan, ha registrato risultati in chiaroscuro nel primo semestre, mostrando una perdita netta attribuibile al gruppo, ma con vendite e risultato operativo in progressione.
Nei primi 6 mesi del 2017, Auchan ha registrato una perdita netta attribuibile al gruppo di 7 milioni di euro, contro l’utile di 4 milioni di euro di un anno fa, secondo un comunicato diffuso lunedì.
Consolidando la totalità degli utili della filiale cinese Sun Art, di cui Auchan tuttavia detiene solo il 36%, Auchan Holding mostra invece un utile netto in forte progressione, del 23,2%, a 145 milioni di euro, rafforzata dalla cessione dell’azienda di arredamento Alinéa.
Le vendite a tasse escluse del gruppo sono aumentate del 2,1%, a 26,5 miliardi di euro, trascinate dai buoni risultati ottenuti nell’Europa dell'Est e in Cina, mentre la Francia resta in leggera contrazione (-0,7%).
Il reddito operativo corrente, che traduce la performance ricorrente delle attività del gruppo, aumenta invece del 4,3%, a 326 milioni di euro.
“Questi risultati semestrali, in progressione, (...) sono i primi segnali incoraggianti” del piano di riorganizzazione implementato dal gruppo francese un anno fa, indica la società.
“Immochan (gestione di centri commerciali) e Oney (credito al consumo) registrano dei buoni risultati, conformi alle loro attese, e Auchan Retail rispetta la tabella di marcia della sua dinamica di trasformazione, i cui primi risultati sono attesi per il 2018-2019”, ha commentato Wilhelm Hubner, il presidente del CdA di Auchan Holding, citato nel comunicato.
Auchan Retail, che concentra le attività del gruppo nella distribuzione, realizza un fatturato al lordo delle tasse in crescita del 2,1% a dati pubblicati, a 25,9 miliardi di euro. Se si tolgono però gli effetti positivi dei tassi di cambio, la progressione si abbassa a un +0,1%, con forti disparità a seconda dei Paesi.
“I risultati del primo semestre di Auchan Retail, e in particolare il suo fatturato, non sono al livello delle nostre aspettative. Essi sono stati principalmente influenzati dalla Francia, dall’Italia e dalla Russia”, ha detto Wilhelm Hubner.
"Tuttavia, la grande maggioranza dei Paesi cresce nei ricavi in valuta locale; soprattutto la Cina, il mercato più emblematico per il retail di oggi, nel quale confermiamo, anno dopo anno, la nostra posizione di grande player”, sia fisico che digitale, ha aggiunto.
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