7 dic 2018
Assocalzaturifici difende il Made in Italy a Bruxelles
7 dic 2018
Continua la battaglia a Bruxelles del manifatturiero italiano, i cui rappresentanti, nei giorni scorsi, hanno posto nuovamente all’attenzione delle istituzioni temi riguardanti la tutela del ‘Made in’. È stato posto l’accento sulla necessità di porre la manifattura (che in Italia vale oltre 140 miliardi di euro ed occupa 900mila addetti) al centro delle politiche industriali europee e di una norma a livello comunitario che introduca l’indicazione di origine obbligatoria, il cosiddetto 'Made in'.
“Da oltre dieci anni ci battiamo in tutte le sedi istituzionali per portare all’attenzione dell’UE la necessità di una norma che tuteli l’eccellenza della manifattura e il diritto dei consumatori europei alla conoscenza di ciò che acquistano attraverso l’introduzione dell’etichettatura di origine obbligatoria”, ha commentato il presidente di Assocalzaturifici, Annarita Pilotti.
“Una battaglia che passa anche attraverso l’apertura di un desk – già attivo da tre anni – all’interno della delegazione di Confindustria a Bruxelles per un più efficace pressing sui tavoli europei”, ha aggiunto Pilotti.
“Dobbiamo fare presto, se non vogliamo che chiudano non solo le aziende calzaturiere ma anche interi territori, con il conseguente disastro occupazionale e sociale che tutti possiamo immaginare”, ha dichiarato Enrico Ciccola, delegato della presidente Pilotti per il ‘Made in’ e presidente dei calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico. “Da oltre dieci anni, infatti, ci battiamo insieme a Confindustria per una norma che possa informare il consumatore finale circa la provenienza geografica del prodotto. È una battaglia di civiltà sulla quale non arretriamo di un centimetro”, ha concluso Ciccola.
La delegazione in missione a Bruxelles ha visto la presenza anche dei rappresentati di Confindustria Ceramica e FederlegnoArredo.
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.