Asics soffre nel primo trimestre
A causa delle difficoltà in Cina e di un aumento delle sue spese di marketing, il gruppo sportivo Asics ha registrato non solo un calo delle vendite ma anche dei profitti nel corso del primo trimestre 2019. Il fatturato è calato di oltre il 26% nella Greater China, “principalmente a causa dell’impatto del passaggio alla vendita diretta di una parte delle collezioni in precedenza affidata ai distributori” nel Paese. In generale, il produttore giapponese di articoli sportivi ha registrato un fatturato in calo del 5,7% a 98,7 miliardi di yen (800 milioni di euro), o del -2,5% a cambi costanti.
Il risultato operativo è sceso del 27,6% a 6,18 miliardi di yen (55 milioni di euro), mentre gli utili crollano del 17,9% a 4,36 miliardi di yen (35 milioni di euro).
Le vendite della linea “Performance Running”, cruciale per Asics, hanno subito una flessione del 7,7% a 43,25 miliardi di yen (350 milioni di euro), o del 3,8% a cambi costanti, a causa dei risultati negativi in Europa e Greater China, anche se le vendite tengono in Giappone e Nord America. La line “Sports Style” è scesa del 7,5% a 8,99 miliardi di yen (73 milioni di euro) per le performance negative in Cina, nonostante, anche in questo caso, buoni risultati in Giappone e Nord America.
Se la categoria "Core Performance Sports" guadagna lo 0,1 % a 12,6 miliardi di yen (100 milioni di euro), o il 2,6% a cambi costanti, la divisione che raggruppa abbigliamento ed equipaggiamento perde il 12% (9,7% a cambi costanti) e scende a 10,7 miliardi di yen (87 milioni di euro), a causa della decisione del brand di ritirare la linea, caratterizzata da margini deboli, dal mercato giapponese.
Da parte sua, Onitsuka Tiger sale del 2,3 % a 10,77 miliardi di yen (87 milioni di euro), o del 5% a cambi costanti, grazie ai risultati positivi in Corea del Sud e Giappone.
Nonostante la profittabilità del gruppo non sia messa molto bene, tutte le categorie restano redditizie, eccetto la linea "Apparel and Equipment", che subisce nuove perdite “a causa di un costo di commercializzazione troppo elevato”.
Dal punto di vista geografico, le vendite in Giappone restano quasi stabili, guadagnando un +0,4%. In Nord America registrano una progressione del 4,2%, ma importanti investimenti di marketing e costi in rialzo hanno intaccato la redditività. In Europa, il fatturato scende del 14% (9% a cambi costanti). Come già accennato, le vendite crollano del 26,1% in Greater Cina, mentre aumentano dell’1,6% nel sud est asiatico e in Asia del Sud.
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