Asics, in calo, lancia un acceleratore di start-up e riorganizza i propri team
Per il marchio giapponese di sport performance Asics, il 2019 dovrebbe costituire l’anno della “rinascita” dopo un 2018 segnato da un calo delle vendite globali del 3,4%, a 3,1 miliardi di euro, e da costi straordinari che hanno fatto peggiorare i conti della società, andata in perdita per 160 milioni di euro.
Asics ha lanciato la scorsa settimana un nuovo programma di accelerazione e supporto al business per andare alla ricerca di startup innovative nel retail.
Il brand di scarpe sportive con sede a Tokyo è alla ricerca di idee per sfruttare nuove opportunità e rinnovare il livello di esperienzialità che offre in negozio (e anche per migliorare i suoi prodotti e servizi), con l'obiettivo di implementarle in Giappone entro il 2020.
I potenziali candidati possono presentare domanda tramite un sito web dedicato fino al 5 aprile 2019 e la procedura di selezione si svolgerà in più fasi. Dopo una prima applicazione scritta, le start-up verranno analizzate attraverso un'intervista con il team di progetto Asics. Un numero indefinito di start-up sarà quindi invitato a fare una presentazione in un ‘Demo Day’ a luglio, dove i dirigenti di Asics valuteranno le proposte prima di prendere una decisione definitiva.
Asics ha già investito in tre start-up in Giappone, e attualmente sta supportando cinque promettenti società attive nello sport e nel benessere tramite un programma europeo basato a Barcellona.
L’esercizio 2018 è stato duro per il produttore di attrezzature sportive. Il suo ultimo rapporto finanziario rivela un calo delle vendite nella maggior parte delle regioni, in parte a causa degli effetti di cambio. In Giappone le vendite sono diminuite dell’1%, a 950 milioni di euro. Le performance deludenti negli Stati Uniti anno avuto un effetto negativo sui risultati in tutto il continente americano, che perde il 15%, a 720 milioni di euro (13,5% a cambi costanti).
Le cifre 2018 sono in calo anche in Europa, con un -0,6% (-3,3% a cambi costanti), a 850 milioni di euro, ma secondo Asics le calzature per la corsa a piedi mantengono le loro buone prestazioni. In Oceania, nel Sud-Est asiatico e nell’Asia meridionale, le vendite perdono l’1,8% (0,7% a cambi costanti), a 220 milioni di euro. I buoni risultati dell’Asia non sono stati sufficienti a compensare le scarse prestazioni dell'Australia.
Infine, l’Asia dell’Est riesce a sfumare questo quadro abbastanza desolante con vendite in aumento dell’8,6% (8,2% a cambi costanti), a 430 milioni di euro, grazie alle belle performance del marchio casual di Asics, Onitsuka Tiger.
A cambi costanti, tutti i mercati emergenti sono cresciuti bene, a cominciare dal Medio oriente, con un +99% e la Russia con un +19%. Le vendite online hanno guadagnato il 105% nella regione EMEA.
Nonostante perdite attribuibili agli azionisti dell'importo di 160 milioni di euro (contro gli utili di circa 100 milioni di euro registrati l'anno scorso), non tutto è nero in questo rapporto. Nel 2018, Asics ha monitorato attentamente i costi operativi e migliorato il rapporto costi/vendite. Sfortunatamente, questi sforzi non sono stati sufficienti per aumentare il margine lordo, che perde l’1,4%, a 1,45 miliardi di euro, a causa di vendite stagnanti.
Intanto, l’azienda nipponica ha presentato una nuova struttura organizzativa basata sulle categorie di prodotto, allo scopo di incoraggiare la crescita delle sue linee Running, Core Performance Sports e Sports Style. Il Running resta la priorità, e la società punta ad ottenere un incremento delle vendite in Giappone, in America e in Cina.
Asics ha poi dotato la regione EMEA di un nuovo team direttivo. Obbedendo alla nuova logica delle categorie, le attività Prodotto, Marketing e Merchandising di quell’area sono state raggruppate in un dipartimento diretto da Gary Raucher, che ha cominciato a lavorare per il gruppo il 1° marzo.
Invece, il nuovo dipartimento commerciale combinerà le funzioni di Pianificazione, Acquisti e Vendite per la vendita all’ingrosso e la vendita diretta sotto la responsabilità di Scott Wakefield, fino ad ora responsabile della vendita diretta di Asics.
Gary Raucher e Scott Wakefield fanno entrambi parte del nuovo team di gestione, che include anche Robert Vermin, il quale conserva l’incarico di direttore amministrativo, e Melinda Brooks Bray, che mantiene anch’ella la posizione di vice presidente delle risorse umane. Tutti e quattro faranno rapporto ad Alistair Cameron, il CEO di Asics EMEA.
Il risanamento è all'ordine del giorno anche nel mercato statunitense. Koichiro Kodama (ex vice presidente della strategia corporate) ha sostituito Gene McCarthy come CEO di Asics America. Il presidente di Asics Canada, Richard Sullivan, è prmosso vice presidente delle vendite, delle categorie e del marketing. Craig Gillan (che prima supervisionava il commercio digitale) è ora il vice presidente delle operazioni. Infine, Paul Ljucovic, che era il responsabile finanziario di Asics Canada, assume la stessa posizione a livello della filiale americana.
Asics Corporation afferma che questa nuova struttura unificherà i team e aiuterà i direttori di ogni segmento a raggiungere i loro obiettivi. Per il 2019, lo specialista dello sportswear punta a veder incrementare le vendite dello 0,9%, a 3,13 miliardi di euro, mentre l’utile operativo dovrebbe guadagnare il 14,1%, a 96 milioni di euro.
Il marchio Onitsuka Tiger, molto apprezzato soprattutto in Giappone e Cina, alimenterà la crescita. Asics prevede per la sua seconda etichetta vendite in aumento del 12,4%, a 390 milioni di euro, nel 2019. Lanciato nel 1949, questo brand dall’estetica vintage punta sulla tendenza della sneaker casual.
Tuttavia è il running che continuerà a generare la maggior parte dei ricavi, con un incremento previsto dell’1,5%, a 1,39 miliardi di euro, secondo Asics.
La società conta su questo aumento delle vendite e su margini operativi più elevati per tornare alla redditività da quest'anno e spera di poter versare 48 milioni di euro agli azionisti nel 2019.
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