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Ansa
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Pubblicato il
22 giu 2009
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Armani: lusso é anche bermuda
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Ansa
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22 giu 2009
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Sfilata Giorgio Armani a Milano Moda Uomo 20 giugno 09 |
Siamo da Giorgio Armani, quello che la cravatta non la ama granché, quello che un tempo forse gli uomini non li avrebbe messi in bermuda ma che ormai ha sdoganato, sempre alla sua maniera, qualsiasi stile. Anche quello dei calzoni corti portati con la giacca e con le scarpe a suola di corda, o dei jeans che "sono diventati - sottolinea lui stesso - parte del nostro modo di vivere". Tanto che il tessuto denim, persa la sua durezza, si trasforma nel materiale leggero dei completi azzurri accessoriati di gilet e camicia. La sfilata Armani, oggi, nella prima giornata di Milano Moda Uomo, era molto attesa per vari motivi.
Innanzitutto perché lui é sempre 're Giorgio' e la sua collezione è un momento clou della kermesse milanese del pret-a-porter. Ma stavolta anche perché, con ansioso affetto, il mondo della moda voleva vederlo di persona, capire come sta, rassicurarsi sulle sue condizioni di salute intorno alle quali c'erano state, e ci sono ancora, miriadi di voci. Illazioni e preoccupazioni che lo stilista settantenne si era preoccupato di spazzare via, un mese fa, con una dichiarazione all'ANSA, spiegando che si era ammalato di epatite da intossicazione ma che stava meglio, era ormai convalescente e comunque non aveva mai tralasciato il lavoro.
Effettivamente oggi lui è apparso in passerella dimagrito e provato dalla malattia, ma anche molto soddisfatto del lavoro realizzato e con la solita propensione alle battute ironiche nei confronti dei giornalisti. Che si sono quindi rasserenati: "ci maltratta come d'abitudine, vuol dire che sta bene!", ha commentato qualcuno. Tanto bene da fermarsi (ma più brevemente del solito) a chiosare la collezione.
Un giornalista gli dice che l'ha trovata molto armaniana e lui risponde: "direi che è più ancora", perché re Giorgio non cambierà mai, è competitivo perfino con se stesso. E per questa sua sfilata dell'ottimismo e della ritrovata forza ha invitato, forse casualmente, come ospiti di prima fila, anche il regista Marco Bellocchio, e Filippo Timi, l'attore protagonista del film Vincere.
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