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19 dic 2018
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Arezzo Fiere e Congressi: si dimettono 3 consiglieri su 5 del CdA

Pubblicato il
19 dic 2018

Terremoto all’interno del Consiglio d’Amministrazione di Arezzo Fiere e Congressi, la società che organizza i saloni Oroarezzo e Gold/Italy, dal 2017 nell’orbita di Italian Exhibition Group (IEG). Tre consiglieri su cinque del Board hanno infatti rassegnato le dimissioni. Si tratta di Cristiano Cini e Anastasia Mancini, nominati dalla Provincia di Arezzo, e di Michele Morelli, designato dal Comune. Rimangono in CdA solamente il presidente, Andrea Boldi, con il suo vice Elio Vitali, che sono in quota Regione Toscana.

L'ultima edizione della fiera orafa Gold/Italy, svoltasi a ottobre 2018 - gold-italy.it


Queste “dimissioni irrevocabili”, si legge online sul quotidiano Arezzo Notizie, vogliono rappresentare “un segnale forte verso i soci per mettere in luce l'aspetto di maggior criticità”, vale a dire la mancanza di “chiarezza e condivisione nelle scelte”.
 
“Per i soci pubblici”, indica la nota congiunta di Comune e Provincia, “pur nella constatazione di una condizione estremamente critica, rimane l’obiettivo necessario e condiviso di ripartire celermente con l’operatività dell’ente, rafforzandone e rilanciandone la sua centralità nella promozione dello sviluppo economico dell’intera comunità aretina”.

Per superare l’impasse creatasi occorre un’inversione di rotta, prosegue la nota, “che non potrà prescindere dalla immediata individuazione di un nuovo organo amministrativo cui affidare la soluzione delle attuali problematicità e il rilancio di Arezzo Fiere”.
 
Arezzo Fiere e Congressi si trova da tempo in una situazione di diffoltà finanziaria: si porta dietro da anni un buco milionario, con perdite registrate negli ultimi 4 esercizi su 5, e debiti notevoli, soprattutto quello dell’IMU dovuta al Comune, tanto che da più parti viene invocata l’assunzione di un manager gestionale esterno.
 
In questo scenario già rovente si è inserita una polemica al vetriolo tra il presidente Boldi e il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, che in consiglio comunale ha chiesto chiarimenti sulle capacità di una gestione che non riesce a rilanciare il business aziendale e continua a mostrare dati economici negativi, nonché sui contorni dell’accordo con IEG, che nel frattempo ha rinviato la quotazione in Borsa. Boldi aveva prontamente replicato alle critiche in un lungo comunicato, negando la disponibilità a cedere l’Auditorium a compensazione dei debiti IMU, proposta fatta dal sindaco.
 
Nella polemica si è inserita la vicepresidente del consiglio regionale Lucia De Robertis, la quale, sollecitata dal sindaco, ha indicato come auspicabile attendere la naturale scadenza del CdA del prossimo 30 aprile. Sempre su Arezzo Notizie, Ghinelli si è detto “perplesso” da questa dichiarazione, non capendo perché dover attendere “la certificazione del quinto bilancio in perdita e peggiorare così una situazione già ampiamente compromessa. Visto comunque che la questione di Arezzo Fiere sta particolarmente a cuore al vicepresidente De Robertis, attendiamo da lei proposte concrete per il suo rilancio, dato che la Regione è detentrice della quota di maggioranza relativa oltre a partecipare a tutte le società che possiedono gli enti fieristici in Toscana e, per quanto riguarda Arezzo Fiere, si è mossa autonomamente nelle relazioni economiche e societarie con IEG”.
 
Prima della fine dell'anno si sarebbe dovuto tenere un CdA, in cui si sarebbe dovuto discutere proprio della chiusura dell’accordo con IEG, ma “invece della rata pattuita da oltre un milione”, si legge ancora su Arezzo Notizie, “Arezzo Fiere avrebbe puntato a monetizzare subito 4 milioni dovuti da IEG per la cessione di OroArezzo e Gold/Italy”.
 
Contattato da FashionNetwork.com, Italian Exhibition Group non è stato disponibile a commentare la notizia.
 
In tutto questo, “il piano industriale presentato da Boldi non è stato ancora approvato”, continua il quotidiano locale, con le “ultime dismissioni da 500mila euro (con Confagricoltura e Banca Popolare di Cortona che hanno acquisito spazi in Via Spallanzani)” che “sarebbero dovute servire per pianificare il futuro, anche se urgono denari freschi per mandare avanti la struttura”, e pagare dipendenti, bollette e altre spese di gestione corrente.
 
Ricordiamo che della società che possiede Arezzo Fiere e Congressi fanno parte la Regione Toscana (con circa il 40%), la Camera di Commercio di Arezzo (circa 20%), il Comune di Arezzo (circa 11%), la Provincia di Arezzo (circa 12%), e varie banche e associazioni (circa 17%).

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