Antitrust, limiti orari favorirebbero e-commerce

L'Antitrust auspica che eventuali modifiche alla normativa sugli orari di apertura dei negozi "sia rispettosa del principio di proporzionalità e non disattenda i principi di liberalizzazione, alla cui introduzione si è giunti nell'intento unico di adeguare la normativa sul commercio alle istanze del mercato e alle mutate esigenze dei consumatori". Così Gabriella Muscolo, componente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, durante l'audizione in commissione Attività produttive della Camera sui DDL che puntano a modificare orari e aperture straordinarie dei negozi.

La liberalizzazione in Italia è stata adottata a fine 2011, "quando lo sviluppo del commercio online era ancora agli albori", fa notare Muscolo, spiegando che 7 anni dopo l'e-commerce ha registrato un fortissimo sviluppo e presenta ancora notevoli margini di crescita. In questo contesto, la piena liberalizzazione degli orari rappresenta "uno strumento competitivo molto importante per il settore della distribuzione tradizionale (fisica) al fine di contendere quote di mercato al sistema delle piattaforme immateriali".

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Una normativa che dovesse reintrodurre limitazioni "determinerebbe come sicuro effetto uno spostamento di vendite (anche non domenicali) dagli esercizi commerciali fisici a quelli virtuali (online), effetto che potrebbe amplificare ulteriormente l'impatto negativo sui consumi", ha continuato Muscolo, aggiungendo che le abitudini dei consumatori "appaiono ormai consolidate verso un'attitudine all'acquisto che non incontra limiti di tempo".