30 ott 2018
Anita Bilardi: crescita in doppia cifra anche nel 2018
30 ott 2018
Il marchio italiano di borse di medio-alta gamma Anita Bilardi, fondato 9 anni fa dalla designer (con formazione da scenografa) Giuliana Guiso, si è rivolto da subito ai mercati esteri, puntando in particolare sul Giappone, ma dallo scorso anno ha deciso di dedicarsi anche all’Italia, entrando nei negozi La Rinascente di Milano, Padova, Roma Tritone e Roma Fiume e in altri 150 clienti multimarca del Bel Paese, concentrandosi volutamente in pochi punti vendita per città, a volte uno solo, ma di alto livello (per esempio, San Carlo a Torino o Fiacchini a Forte dei Marmi, ma anche Le Follie Shop, Raho Avantgarde o Vietti). Oggi la sua distribuzione in Asia è cresciuta, e quest’anno Anita Bilardi ha raggiunto nuovi Paesi.
All’estero, Anita Bilardi è arrivato quest’anno a distribuirsi in 90 negozi multibrand in Giappone (Isetan, Takashimaya, Estnation o Tomorrowland), e in Europa in oltre 100 store multimarca. Il brand possiede anche un corner nei grandi magazzini Printemps a Parigi. I prodotti Anita Bilardi sono venduti in tutti i principali mercati mondiali di Europa (Russia esclusa), Asia, America (Messico escluso), dove a stagioni alterne ha lavorato con Anthropologie (“con il quale dovremmo ricominciare a collaborare da questa stagione”, afferma la Guiso) e anche Oceania, con l’Australia - ingresso distributivo più recente -, e l’Africa (in Sudafrica). Numerosi anche gli sbocchi online in cui sono reperibili le borse di Anita Bilardi, come Yoox.
Il nome del marchio è dedicato alla bisnonna della Guiso, che disegnava borse. “Ho trovato una borsa in lana fatta da lei e allora ho deciso di proseguire questa sua eredità”, dice la designer a FashionNetwork.com. Il marchio punta molto sulla ricerca dei materiali e attualmente vanta un catalogo di 130 referenze. Tornando al retail, “oltre ad avere il corner ai Printemps, puntiamo su una strategia di pop-up che apriamo di volta in volta in tante zone, spesso a Tokyo, dove sotto Natale ne inaugureremo un altro, e poi siamo da Harvey Nichols a Hong Hong. In passato abbiamo collaborato anche con Beymen in Turchia”, dice la Guiso.
Il fatturato 2017 di Anita Bilardi (che Giuliana Guiso preferisce non comunicare) è cresciuto in doppia cifra, e la previsione è per un incremento in double digit anche per il 2018, visto l’inaspettato successo ottenuto proprio sul mercato domestico dell’Italia, in cui in una stagione è stato ottenuto lo stesso giro d’affari registrato nell’intero anno precedente, con riassortimenti costanti. “Il prodotto in Rinascente non è andato in saldo”, ricorda orgogliosamente la Guiso.
Primo mercato di riferimento è il Giappone con il 70% del giro d’affari, secondo è l’Italia. L’azienda realizza anche una produzione in private label su commissione e può modificare i suoi modelli su richiesta del cliente. Sono piccoli spot che non incidono notevolmente sul business, ma che in passato sono stati fatti per clienti come Lanvin, ricorda la stilista.
“Ad orizzonte 2020-21 il nostro intento è di diventare un brand”, afferma Giuliana Guiso, “anche mantenendo il giro d’affari attuale, ma facendo capire a chi compra che Anita Bilardi ha un’identità vera e non copia. E che ci riesce soprattutto grazie alla trasformazione della materia prima, cioè sapendo lavorare una pelle normale. Possono anche copiarti il tipo di borsa, ma non possono copiarti quel tipo di materiale o di lavorazione”, conclude la designer.
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