AFP
17 dic 2014
American Apparel licenzia il suo fondatore
AFP
17 dic 2014
American Apparel, marchio che da sempre celebra l'abbigliamento "Made in USA", e che da tempo è in grande difficoltà, ha annunciato martedì di aver posto fine alle funzioni del suo fondatore e titolare Dov Charney, che ormai si può quindi considerare l'ex CEO del marchio che lui stesso ha fondato.
Quest'ultimo sarà sostituito da Paula Schneider, fine conoscitrice del settore, che ha lavorato in particolare per BCBG Max Azria, e che comincerà ad esercitare queste funzioni dal 5 gennaio, secondo un comunicato del gruppo californiano.
American Apparel, che afferma di produrre la gran parte dei suoi vestiti nelle proprie fabbriche di Los Angeles, aveva sospeso Dov Charney dal suo incarico il 19 giugno.
Uno dei motivi addotti è stato il comportamento di Dov Charney, che è stato poi oggetto di un'indagine interna dopo che era stato oggetto di alcune accuse di molestie sessuali.
La decisione aveva portato ad una situazione di stallo e a un vero e proprio braccio di ferro tra Charney e il Consiglio di Amministrazione.
Alla fine, le due parti hanno firmato una pace a luglio tramite l'intermediazione del fondo d'investimento di New York Standard General, che ha comprato il 44% del capitale del gruppo nell'ambito di una partnership col fondatore.
In cambio, il fondo ha portato un aiuto finanziario di 25 milioni di dollari al gruppo di abbigliamento per evitargli un default.
Le due parti avevano deciso di nominare una gestione ad interim guidata da Scott Brubaker, 43 anni, della società di consulenza specializzata in imprese in difficoltà Alvarez & Marsal. Scott Brubaker manterrà la direzione del brand fino all'arrivo di Paula Schneider.
"Alla luce delle indagini, il comitato speciale ha deciso che non sarebbe opportuno che Dov Charney venisse reintegrato nel ruolo di CEO, sia come responsabile che come dipendente dell'azienda", ha rivelato il gruppo martedì scorso, che ha anche posto fine all'incarico di consulente svolto dal fondatore di American Apparel.
A Wall Street, il titolo azionario del gruppo è cresciuto del 5,17%, a 61 centesimi, negli scambi elettronici seguiti alla chiusura della sessione.
Fondato nel 1989 a Montreal, ma con sede a Los Angeles, American Apparel ha ottenuto da subito una grande crescita, spesso alimentata da messaggi pubblicitari che osavano molto.
In questi ultimi anni però, il marchio ha continuato a perdere colpi: ancora l'anno scorso American Apparel ha perduto 106,3 milioni di dollari, su vendite pari a 633,9 milioni. E già aveva perso 37,3 milioni nel 2012 e 39,3 milioni nel 2011.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP
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