Pubblicato il
24 ago 2010
24 ago 2010
American Apparel: inchiesta delle autorità e denuncia degli azionisti
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24 ago 2010
24 ago 2010
NEW YORK, 24 ago 2010 – Il produttore e distributore di vestiti provocanti American Apparel, in difficoltà finanziarie, ha annunciato la scorsa settimana che il suo proprietario è stato denunciato da alcuni azionisti e che l'autorità americana di controllo della Borsa (SEC) e il Dipartimento di Giustizia hanno esaminato i suoi conti.
www.AmericanApparel.net |
Il produttore e distributore di vestiti e accessori alla moda e sexy, già al centro di diverse denunce di ex impiegati per molestie sessuali, salari non pagati o licenziamenti pretestuosi e irregolari, ha reso noto martedì della scorsa settimana, all'interno di documenti consegnati all'autorità di controllo borsistico (SEC), di essere al centro di un'azione legale da parte di suoi azionisti.
"Il 16 agosto 2010, una denuncia intitolata John Smith contro Dov Charney", nome quest'ultimo del fondatore e PDG del gruppo, "è stata presentata alla Corte Federale Superiore della California dell'Ovest, distretto di Los Angeles", che accusa Charney di aver "mancato ai suoi doveri verso gli azionisti", in particolare non effettuando "i controlli contabili adeguati" e “non rispettando le leggi americane relative all'immigrazione", puntualizzano i documenti.
L'azienda in sé non è perseguita da Smith, che accusa invece Charney "a nome degli azionisti e della società". L'ammontare dei danni e degli interessi richiesti a nome di American Apparel non è stato precisato.
American Apparel ha avuto una crescita folgorante dal momento dell'apertura del suo primo negozio nel 2003, ma le sue vendite hanno cominciato a declinare a partire dal 2008, a causa della crisi, nonostante il brand continuasse imperterrito ad inaugurare nuove boutique.
Il gruppo ha comunicato di dover contabilizzare una nuova perdita operativa nel secondo trimestre e che il suo indebitamento è ancora aumentato a 120,3 milioni di dollari. Una sua azione, che valeva quasi 17 dollari alla fine del 2007, non valeva che poco più di un dollaro una settimana fa. Un portavoce ha tuttavia negato l'imminenza di un deposito dei bilanci o di un ritiro del titolo dalla contrattazione in Borsa.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP
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