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15 nov 2018
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Altagamma, Andrea Illy: "È in atto una deglobalizzazione strisciante"

Pubblicato il
15 nov 2018

Sovranismi e nuovi conflitti di natura economica e sociale mettono a repentaglio l’ordine sul quale poggia l’intero commercio internazionale. A subire gli effetti di questo stravolgimento è anche l’industria del lusso, che ora si trova a dover affrontare un nuovo disordine globale che ne scuote le fondamenta. A spiegare con quali mezzi affrontare le prossime sfide a livello mondiale è stato il presidente di Altagamma, Andrea Illy, da noi intervistato in occasione dell'incontro dell'Osservatorio Altagamma 2018, svoltosi il 15 novembre a Milano.

Andrea Illy - Foto: FashionNetwork.com - EP


“Quest’anno l’intero comparto del Lusso è cresciuto del 5% a cambi costanti a quota 1.200 miliardi di euro. L’Italia conserva la leadership nella categoria dei ‘personal luxury goods’ con una quota di mercato del 10%”, ha commentato Illy, rivelando che per il prossimo anno è attesa un'ulteriore progressione “in assenza di particolari scossoni”.
 
“Rimane tuttavia un quadro incerto: è in atto una ‘deglobalizzazione strisciante’ che va a smantellare l’ordine mondiale che si era creato in 30 anni di globalizzazione. Sono tempi in cui occorre essere più ‘glocal’ che ‘global’, ponendo attenzione ai piani dei singoli Paesi, e aumentare la competitività”, ha continuato il presidente di Altagamma.

Dopo un 20ennio di crisi causato da numerosi fattori (come l’entrata in vigore dell’Euro, l’ingresso della Cina nel WTO e i crolli americani), si aprono nuove sfide per l’industria culturale italiana. “Il calo della fiducia dei consumatori che impatta negativamente su consumi e investimenti e un quadro istituzionale instabile a livello europeo” fanno prevedere scenari futuri poco favorevoli che possono essere superati solo all’interno del ‘blocco economico’ dell’Unione Europea, ha commentato Illy.
 
Le imprese dovranno porre sempre maggiore attenzione a temi quali ‘nuovo consumatore’, nuove tecnologie, omnichannel, consolidamento della rete dei negozi monomarca e modello di impresa, “da noi ancora prettamente familiare”, ha precisato Illy.
 
Investimenti nell’istruzione e collaborazione con le Istituzioni sono le direttrici per liberare la riserva di competitività di cui è dotata l’Italia secondo il presidente Altagamma: “Abbiamo numeri carenti nella formazione professionale rispetto, per esempio, ai nostri colleghi tedeschi, e pochi laureati nelle discipline scientifiche. Per aumentare la competitività e colmare questi gap del sistema Paese dobbiamo migliorare il dialogo con le Istituzioni, infondendo fiducia e rafforzando la partnership pubblico-privata”.
 
Oggi, “i settori che rispondono più energicamente al mercato sono quelli appartenenti ai ‘consumi esperienziali’ e non più a quelli ‘ostentativi’ e riguardano trasversalmente molti comparti, dall’alimentare alle crociere passando per il wellness e il design legato al lifestyle”, ha concluso Andrea Illy.

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