APCOM
24 lug 2018
Alphabet (Google): la pubblicità fa volare i conti nel trimestre
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24 lug 2018
La multa da quasi 5 miliardi di dollari arrivata dall'Unione Europea non ha messo in difficoltà Alphabet, il gruppo californiano proprietario di Google, che nel secondo trimestre del 2018 grazie ai guadagni dalla pubblicità ha battuto le stime degli analisti sia nei ricavi che negli utili.

Il titolo nel dopo mercato ha visto rialzi di quasi il 4%, toccando il record storico di 1.267 dollari (1.083 euro). Nel trimestre terminato il 30 giugno, il gruppo californiano ha messo a segno utili per 7,87 miliardi di dollari (6,73 miliardi di euro): i profitti per azione sono passati a 11,75 dollari (10,04 euro) da 8,90 dollari dello stesso periodo dell'anno scorso. Il mercato si attendeva 9,59 dollari. Togliendo il valore della multa UE, gli utili netti ad azione si sono bloccati a 4,54 dollari.
I ricavi hanno toccato 32,66 miliardi di dollari (27,93 miliardi di euro), in aumento del 26% dai 26,010 miliardi del secondo trimestre del 2017 e oltre il consensus pari a 32,17 miliardi. Alphabet, punita dall'UE per aver violato le regole dell'antitrust con il sistema operativo Android, ha fatto sapere che farà appello alla decisione.
Guardando ai singoli segmenti i ricavi di Google che includono anche il sito di video YouTube, sono stati di 32,512 miliardi di dollari (27,812 miliardi di euro), in salita dai 25,913 miliardi del 2017. Le vendite generate da pubblicità invece hanno raggiunto quota 28 miliardi (24 miliardi di euro), in rialzo del 23,9% dall'anno prima.
Esclusi i costi del traffico pagati ai partner, i ricavi sono saliti del 25% a 26,24 miliardi di dollari (22,44 miliardi di euro). Secondo le stime di eMarketer, Google si attende di controllare il 31% del mercato della pubblicità quest'anno, in ribasso rispetto all'anno scorso quando aveva raggiunto il 31,7%.
Il numero di click fatti sulle pubblicità apparse su siti legati a Google - il motore di ricerca, Gmail, YouTube - e che hanno generato introiti, sono saliti del 58% su base annua e del 15% su base trimestrale. Il cost-per-click (una misura dei prezzi per la pubblicità attentamente monitorata) è sceso del 22% annuo e del 10% trimestrale sui siti Google. Alphabet inoltre ha visto salire a 5,5 miliardi di dollari (4,7 miliardi di euro) le spese per capitale, quasi il doppio di quelle del secondo trimestre 2017. Un altro elemento guardato da vicino è il costo pagato da Google per mantenere la leadership nel mercato delle pubblicità mobile: ha pagato per essere il motore di ricerca di default su Apple e altri produttori il 26% in più del 2017.
Durante la call che ha seguito la pubblicazione dei conti, il CEO Sundar Pichai ha cercato di tranquillizzare gli investitori riguardo la multa sostenendo che non sono ancora chiari gli effetti della decisione su Android e che il gruppo avrà un "approccio costruttivo". Tornando ai ricavi, la voce "Other Bets" (che comprende progetti come i veicoli autonomi Waymo) ha segnato perdite per 732 milioni di dollari dai 633 dell'anno prima.
Alphabet continua a non indicare le vendite generate dalle attività cloud, un mercato in cui compete con Amazon. Alla voce "Googleother revenues" - nella quale si trova il cloud, insieme a Nest - i ricavi sono saliti a 4,4 miliardi di dollari, il 36,5%. In attesa dei conti, arrivati ieri a mercati chiusi, le azioni di classe A di Alphabet avevano guadagnato l'1,1% a 1.211,00 dollari.
Fonte: APCOM