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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
31 mag 2022
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Alla fine è Puig ad assicurarsi il marchio Byredo

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
31 mag 2022

Byredo cambia proprietario, ma contrariamente alle informazioni circolate in queste settimane nel settore della cosmesi, l'etichetta scandinava di profumi non passa tra le mani di L'Oréal, bensì fra quelle di Puig.

Il make up firmato Byredo - Byredo


Il gruppo catalano ha infatti annunciato di aver acquisito la maggioranza del capitale di Byredo, sottolineando che Ben Gorham, fondatore del brand, e Manzanita Capital, il fondo che in precedenza lo possedeva, ne restano azionisti. L'importo della transazione non è stato reso noto.
 
Fondato in Svezia nel 2006 da Ben Gorham, che ne rimane direttore artistico, Byredo è diventato famoso per le sue fragranze, come la notissima “Bal d'Afrique” (costa 140 euro una boccetta da 50 ml).

Passato nel 2013 nell’orbita del fondo Manzanita Capital, che possiede anche il brand Diptyque, il marchio ha esteso il proprio universo di proposte alla pelletteria e dal 2020 offre anche una linea di make up. Lo scorso marzo, l'etichetta svedese ha anche incaricato Lucia Pica, ex direttrice del make up di Chanel, di co-dirigere l'immagine e la creazione delle sue linee di prodotti per il trucco.
 
Presente in 55 nazioni, Byredo, il cui fatturato è stimato in 119 milioni di euro, flirta spesso con la moda e il design. Nel 2018 Ben Gorham ha collaborato con Virgil Abloh, il fondatore dell'etichetta Off-White, scomparso nel novembre 2021, per una collaborazione che si muoveva al confine tra moda, olfatto e percezione. Un progetto chiamato “Elevator Music”.
 
Con l'acquisizione di Byredo, Puig rafforza il proprio portafoglio di marchi di prodotti di bellezza, che comprende le etichette di profumi Penhaligon's e L'Artisan Parfumeur e il marchio britannico di make up Charlotte Tilbury, di cui ha acquisito una quota di maggioranza nel giugno 2020. Secondo le stime degli osservatori finanziari, il valore di Byredo sarebbe di circa un miliardo di euro. La stessa cifra che il gruppo catalano avrebbe investito in Charlotte Tilbury.
 
Lo scorso aprile, il gruppo iberico ha annunciato un aumento delle proprie vendite del 68% nell’esercizio 2021, per un fatturato che ha raggiunto i 2,585 miliardi di euro. All'epoca, il management non nascondeva l’ambizione di completare il proprio portafoglio, precisando la volontà di continuare “la ricerca di opportunità che coincidano con gli obiettivi strategici dell'azienda”. Una dichiarazione di intenti piuttosto chiara, che arrivava dopo l'acquisizione del marchio cinese di profumi Scent Library nel settembre 2021. Due anni prima, Puig aveva acquisito partecipazioni di minoranza nella società colombiana Loto del Sur e nell’azienda indiana Kama Ayurveda.
 
Oggi l'azienda, fondata a Barcellona nel 1914, opera sia nel settore della moda che nel comparto della profumeria, del maquillage e della dermocosmesi, con marchi come Apivita, Uriage e la joint venture di Isdin. Il suo portafoglio comprende marchi rinomati come Carolina Herrera, Nina Ricci, Paco Rabanne, Jean Paul Gaultier, Dries Van Noten, Penhaligon's e L'Artisan Parfumeur, oltre a licenze come quelle per Christian Louboutin e Comme des Garçons Parfums, e a profumi “lifestyle” come Adolfo Dominguez, Antonio Banderas, Shakira e Benetton.
 
Quest'anno il conglomerato punta a raggiungere un fatturato di 3 miliardi di euro e un Ebitda di 500 milioni di euro. L'azienda prevede di rafforzare il proprio business digitale, stimolare la crescita in Asia e concentrarsi sulla diversificazione nelle categorie del make up e della dermocosmesi.

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