Alexander McQueen: tagli notevoli e anatomia artistica
Incontro cool e sapiente tra i tagli più rigorosi e la voluttà dell'anatomia: la stilista Sarah Burton ha presentato sabato sera una sfilata spettacolare per la nuova collezione di Alexander McQueen.

Défilé che si è svolto in uno spazio circolare bianco, accanto alla tomba di Napoleone, mentre gli ospiti erano seduti su banchi scolastici di legno pieghevoli, disposti in cerchio, come un richiamo a queste creazioni, ai loro motivi e persino alla muscolatura di un busto.
Questa collezione austera, elegante, aspra e spesso brillante è una nuova esibizione di moda tanto maestosa quanto suggestiva regalataci da Sarah Burton per la maison inglese.
Ad aprire le danze è stata Naomi Campbell, in tailleur pantalone maschile in serge di lana e bustier in tinta, i capelli raccolti in una treccia lunga sessanta centimetri, come tutte le ragazze in passerella. Il suo arrivo è stato annunciato da un video che la mostrava sfilare sulla pista rotonda, a testa in giù.
A rafforzare questa nota sottilmente eversiva, nel programma è stato anche capovolto il logo del brand.
Per i ragazzi, Sarah Burton taglia cappotti da becchino trasversali con precisione chirurgica, prima di sviluppare lo stesso concetto su una donna, ma con spalle esagerate e revers allungati. Quasi un mini tutorial di sartorialità integrato nella sfilata, un modo intelligente per rievocare gli esordi del fondatore, Lee McQueen, quando era apprendista sarto a Savile Row.
Lo vediamo nei corsetti e nei pantaloni tagliati in un unico pezzo, e nei completi da gangster a righe discontinue. Lo stesso materiale è utilizzato per un abito da smoking ritagliato. Per finire con splendidi trench con spalle con tessuto plissettato in modo da arricciarlo, realizzati in cotone beige setoso e brillante o in vitello porpora in stile Conglowes Wood College e portati con guanti lunghi fino ai gomiti.
“Volevo tornare alle origini di McQueen, a Savile Row e alla sartoria su misura”, ha spiegato Sarah Burton nell'affollato backstage.

In precedenza, la collezione era improvvisamente salita di livello con una serie di fantastiche stampe anatomiche di scheletri o muscoli – declinate su cappotti tecnici in organza nera, per le signore, e in smoking di seta, per i signori.
Spingendo ancora più lontano il concept, la designer costruisce abiti da vera super eroina, con tentacoli di lana tecnica, fili di seta metallizzata e persino maglie ritorte. Propone anche un maglione irlandese – sempre un capo signature di McQueen – ridisegnato per una serata medievale.
“Ho visto anche il film Tár, e il momento in cui confezionano il costume di scena di Cate Blanchett. E poi tutti i suoi gesti, il modo in cui muove il braccio”, ha spiegato la stilista, imitando i movimenti di un direttore d'orchestra.
E infatti, Sarah Burton è lei stessa una direttrice d’orchestra. Questa sfilata ha rappresentato ancora una volta un promemoria del fatto che in termini di audacia tecnica e couture di altissimo livello, pochi stilisti possono competere con lei - se esistono - nella moda attuale.
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