Alessandro Dell’Acqua celebra un decennio da N°21
Un uomo in gamba non si arrende e prima o poi emerge, nella vita, nella moda e certamente anche a Milano, dove Alessandro Dell’Acqua ha festeggiato il 10° anniversario del suo brand N°21 con uno show molto piacevole e sofisticatamente sexy.

In questo decennio, Dell’Acqua si è guadagnato la reputazione di saper realizzare abiti esotici e suggestivi che riescono a non sembrare né volgari né cheap. E la collezione Autunno-Inverno 2020 ha mantenuto questa eccellente tradizione.
Negli anni Novanta, il designer napoletano ha perso il controllo del proprio nome, ma proprio quando la maggior parte degli stilisti avrebbe gettato la spugna, Dell’Acqua è invece tornato a lavorare con passione e ha dato alla luce N° 21, uno dei marchi più amati di Milano. E che due anni fa è riuscito a raggiungere e superare l’importante soglia psicologica dei 50 milioni di euro di fatturato.

La donna N°21 è una ragazza ammirevole. Molto probabilmente frequenta in modo assiduo la palestra; è fiduciosa per la sua carriera; è energica e decisamente sensuale. Per l’Autunno, Alessandro vuole che lei indossi abiti da cocktail con ruche ordinate; vestiti in pizzo o cardigan all'uncinetto – tutti in nero e rifiniti con ricami astratti in metallo pregiato. Dell’Acqua ha abbinato cappotti militari e redingote piumate a delicati abiti-camicia a righe azzurro cielo – assicurandosi uno smisurato boato di approvazione al termine del défilé, messo in scena in uno spoglio garage milanese, che è il suo quartier generale.
Quando la sua signora vuole fare un’entrata ad effetto, si mette addosso abiti da sera beige con piume di marabù – in stile mistress piccante; o un vestito da sera color cappuccino dalla scollatura profonda, rifinita con pesanti catene dorate. La stessa finitura utilizzata su calzature slingback, borsette e clutch. E che ha avuto un ruolo importante nel pre-show sull'account Instagram del designer.

“Ci sono tutte le mie ossessioni per N° 21 sin dall'inizio, che ho trasformato in uno show. I punk; la borghesia milanese; l’elemento maschile-femminile; il sexy; tutte le ossessioni, ma non nostalgiche, né celebrative, perché questo davvero non mi piace”, ha sorriso Dell’Acqua, prima di ricevere un abbraccio e tanti complimenti dai colleghi designer Andrea Incontri e Francesco Scognamiglio.
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