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6 ott 2014
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Alberto Piantoni (AD di Missoni): "Stiamo lavorando al rilancio in grande stile del nostro marchio"

Pubblicato il
6 ott 2014

La storica maison ha riorganizzato in questi anni distribuzione e offerta, e si appresta a rilanciarsi in grande con numerosi progetti: dal lancio dei profumi all’apertura il prossimo dicembre di un flagship store a Parigi e al ritorno del marchio in Cina, come spiega a FashionMag.com l’amministratore delegato Alberto Piantoni.

Alberto Piantoni, amministratore delegato di Missoni


FashionMag.com: Dove si situa Missoni oggi?
Alberto Piantoni: In questi quattro anni abbiamo aperto tanti punti vendita e ci sono stati degli investimenti importanti. La maison ha anche riorganizzato la proposta sugli accessori. Stiamo lavorando al rilancio in grande stile del nostro marchio. Abbiamo appena concluso, in particolare, un accordo per il lancio dei profumi, settore che abbiamo lasciato 4 anni fa. Abbiamo firmato un accordo con Euroitalia, che realizza tra gli altri i profumi di Versace e Moschino. Il nostro profumo sarà lanciato nei primi mesi del 2015.

FM: Che lavoro è stato realizzato sul prodotto e sulle collezioni?
AP: Siamo andati a concentrarci molto sulle strutture delle collezioni per avere un’offerta più variegata e coerente. Nel 2013, abbiamo siglato un accordo di licenza per produrre e distribuire la linea di calzature con una start-up della Riviera del Brenta formata da specialisti del settore. Al di là della prima linea per uomo e donna, abbiamo anche la linea giovane M Missoni prodotta in licenza da Valentino Fashion Group, che sta andando bene, nonché una linea di abbigliamento per bambina e una linea di beachwear prodotte internamente. A questo si aggiungono gli accessori come borse, occhiali e gioielli. La nostra è un’azienda al 100% italiana, che produce tutto in Italia.

FM: Qual è il fatturato di Missoni?
AP: Nel 2013 Missoni ha realizzato un fatturato di 65 milioni di euro, di cui oltre l’80% all’estero. Le collezioni femminili rappresentano la maggior parte delle vendite, mentre il menswear rimane una nicchia.

FM: Qual è la strategia di sviluppo del marchio?
AP: Puntiamo a concentrarci sulla rete retail attraverso una formula ibrida tra aperture dirette, concessioni nei grandi magazzini e franchising. Ci stiamo focalizzando su alcuni mercati in cui l’azienda è storicamente presente. Innanzitutto gli Stati Uniti, dove stiamo implementando una nuova struttura organizzativa. L’idea è di rafforzare la nostra filiale americana sia dal punto di vista del budget, che delle persone. Poi c’è la Cina. Missoni torna in questo Paese dopo 4-5 anni di assenza. Eravamo entrati 25 anni fa, ma nel corso degli anni abbiamo dovuto cambiare partner perché non era più adeguato al nostro posizionamento. Abbiamo ora un nuovo partner cinese. È stata firmata da poco una lettera d’intenti in vista di un accordo per creare una joint-venture con l’obiettivo di aprire una quindicina di negozi in quattro anni.

FM: Come sta evolvendo la vostra distribuzione?
AP: Stiamo riguardando la distribuzione in generale. Oggi abbiamo 45 boutique monomarca sia in proprio che in franchising, e contiamo un migliaio di clienti multimarca. Stiamo rivedendo, in particolare, la rete distributiva italiana per aprire negozi in franchising. Stiamo ristrutturando la rete anche in Germania. Giappone e Corea sono altri due mercati storici per noi, in cui vogliamo implementare la nostra presenza rinnovando il concept dei negozi e studiando dei prodotti ad hoc.

FM: State cambiando indirizzo con la boutique di Parigi. Quali sono i vostri programmi?
AP: Abbiamo siglato un accordo con il gruppo Prada. Hanno preso la nostra boutique al n° 1 della rue du Faubourg Saint Honoré, mentre stiamo per insediarci al n° 219 della rue Saint Honoré. Il nostro negozio del Faubourg Saint Honoré era troppo piccolo e non ci permetteva di esprimere tutto il mondo di Missoni. Cercavamo, inoltre, una zona un po’ più di tendenza. Con questo nuovo spazio saremo più vicini al concept store Colette e raddoppieremo la superficie. Potremo contare, in particolare, su 16 vetrine invece delle 3-4 di prima. Il negozio sarà allestito con il nostro nuovo concept sviluppato dalla designer Patricia Urquiola, ma con un taglio adattato a Parigi. L’inaugurazione è prevista la prima settimana di dicembre.

FM: Come si è riorganizzata l’azienda dopo la scomparsa di Vittorio Missoni?
AP: Dal punto di vista organizzativo non è cambiato molto, perché lavoravamo già insieme da due anni. Continuo ad essere l’amministratore delegato di Missoni, ho solo preso anche la delega dello sviluppo commerciale di cui si occupava Vittorio. Di fatto, sono il direttore commerciale. È stato creato, inoltre, un comitato composto da persone che lavorano da tanto tempo in azienda nel marketing, comunicazione, produzione e operazioni per coordinare meglio la struttura delle prime linee.

FM: Qual è il ruolo esatto di Rosella Jardini (ex DA di Moschino) subentrata in queste ultime stagioni allo stile?
AP: Il direttore creativo della maison è Angela Missoni. Quest’ultima ha voluto avere il supporto di Rosella Jardini, che la aiuta prevalentemente nella ricerca. Si tratta di una collaborazione.

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