Alber Elbaz lascia Lanvin

Dopo l'addio di Raf Simons alla direzione artistica di Christian Dior, questa volta è Alber Elbaz che lascia Lanvin. Elbaz era entrato in Lanvin nel 2001 e secondo l'opinione comune vi stava realizzando un percorso senza errori.

"Nel momento in cui lascio la maison Lanvin per decisione del suo azionista di maggioranza, voglio esprimere i miei ringraziamenti e i miei più calorosi pensieri a tutti coloro che hanno lavorato con me appassionatamente per il rilancio di Lanvin nel corso degli ultimi 14 anni". Questo il comunicato con cui Alber Elbaz si è congedato questa mattina dalla maison Lanvin che ha diretto dal 2001, inviato a pochi intimi e ai più stretti collaboratori.

"Voglio ribadire il mio affetto a tutte le meravigliose collaboratrici degli atelier Lanvin - scrive il couturier - che hanno accompagnato arricchito e sostenuto il mio lavoro. Insieme abbiamo raccolto la sfida creativa della maison Lanvin per ridarle una legittimità e la sua giusta collocazione tra i grandi francesi del lusso. Tengo inoltre a esprimere la mia profonda gratitudine a tutte le clienti della maison, alla stampa francese e internazionale e a tutti coloro che ci hanno dato il loro sostegno dal 2001. Auguro alla maison il futuro che le spetta tra i grandi marchi del lusso francese e spero che trovi presto un progetto imprenditoriale in grado di assicurarle il giusto slancio".

La notizia dell'addio di Elbaz è stata confermata laconicamente dall'ufficio stampa della maison in tarda serata. Ma voci di incomprensioni tra la proprietaria del marchio, la magnate dell'editoria di Taiwan Shaw-Lan Wang e lo stilista, circolavano già da tempo. Nella sua dichiarazione, Elbaz attribuisce infatti la sua partenza a seguito della "decisione dell' azionista di maggioranza della società", senza nominare Shaw-Lan Wang. Di fatto la decisione scuote la maison, che stava preparando la collezione pre fall che sarà ultimata senza Elbaz, che dopo aver svuotato il suo ufficio in Rue du Faubourg Saint-Honoré, ha lasciato molti dipendenti e collaboratori in lacrime.

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