Alanui lancia l’abbigliamento Bambino e una collezione tutta blu per Colette
Alanui, la nuova etichetta italiana che sta ottenendo grande successo con la sua maglieria, ha lanciato i primi concept di kidswear e ha svelato martedì mattina una collezione esclusiva per Colette, realizzata nel tipico colore blu che è la firma rappresentativa del negozio francese, ricordando a tutti con eleganza che è possibile costruire un nuovo brand attraente e desiderato anche in Italia.
La collezione unisex di tre cardigan per adulto e i tre look per Alanui Kids presentano il DNA fondamentale di Alanui, le grafiche degli indiani nativi americani, ma proposte nel “blu androide” del famoso concept store. Dopo aver regnato per 20 anni, Colette chiuderà i battenti per sempre il 20 dicembre prossimo.
In soli 18 mesi, Alanui – il marchio fondato da fratello e sorella, Nicolò e Carlotta Oddi di Monza – è arrivato a distribuirsi in 120 boutique internazionali, segnando un fatturato annuo di oltre un milione di euro. Impressionante per una start-up di nicchia.
“Vendere da Colette è un rito di passaggio. Non si può visitare Parigi senza fare una capatina da Colette”, afferma Carlotta, in precedenza braccio destro della fashion editor di “Vogue Japan” Anna Dello Russo. “Sentirsi chiedere di creare una collezione esclusiva per Colette è semplicemente un grande onore”, aggunge suo fratello, ex pilota di auto da corsa, che come la sorella sembra una star del cinema.
Nonostante la carenza di giovani designer in Italia, il successo di Alanui mostra che ci sono tanti modi per creare una nuova label di successo. La coppia ha presentato per la prima volta le proprie idee un anno fa a Milano, guadagnandosi rapidamente presenze di prestigio in location come Bergdorf Goodman a New York; Maxfield a Los Angeles, Joseph a Londra e Le Bon Marché a Parigi. I loro capi in lana non sono economici. Un cardigan in cachemire lavorato a maglia jacquard con frange costa 3.245 dollari su Net-à-Porter. Mentre da Colette il cardigan “Navajo” viene venduto a 2.500 euro.
Tutti iper i lussuosi, i cardigan sono fatti in tessuto 980 grammi del raffinato lanificio marchigiano Cariaggi. Il nome del brand viene dalla parola hawaiana per ‘grande sentiero’, dopo che Carlotta ha fatto un viaggio nell'isola del Pacifico con un vecchio gilet che Nicolo aveva comprato in un mercato delle pulci di Pasadena. “Ora, vogliamo che anche i nostri vestiti seguano sempre il vostro cammino”, sorride Carlotta.
“Ci vogliono undici ore per lavorare a maglia il cashmere e altre sei per assemblare ogni cardigan. Sono 1,3 chili di cashmere; lusso casual per viaggiare ovunque. È comodo e confortevole e lo puoi indossare quando ti svegli con i pantaloncini per correre e il primo cappuccino”, ride Nicolò.
Lo scorso giugno, i fratelli sono stati invitati al Pitti, e dopo aver dato l’esclusiva su Internet a Net-à-Porter per un anno, ora vendono le loro creazioni sui siti web delle boutique dove vendono al dettaglio.
“Vogliamo che i nostri modelli siano senza tempo. Non troppo fashion o trendy. Si potranno riporre nel proprio guardaroba, riprenderli fuori un anno dopo e vederli fare ancora bene il loro lavoro”, dice Carlotta. Il loro obiettivo a lungo termine? Costruire un’importante nuova etichetta di maglieria proponendo pullover, poncho e cappellini. In sostanza, Alanui potrebbe essere l’inizio del nuovo Missoni.
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