Pubblicato il
4 feb 2015
4 feb 2015
Al via la XX edizione di Milano Unica con segnali incoraggianti
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4 feb 2015
4 feb 2015
Si è tenuta il 4 febbraio nei padiglioni di FieraMilanoCity l'inaugurazione della XX edizione di Milano Unica, il Salone Italiano del Tessile, nella quale vengono presentate, dal 4 al 6 Febbraio, le collezioni di tessuti per la stagione P/E 2016 grazie alla presenza di 353 aziende espositrici, di cui 64 di altri Paesi europei, a cui si aggiungono 34 aziende presenti nell’Osservatorio Giappone. Una partecipazione praticamente in linea con quella della corrispondente edizione del Febbraio 2014.
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Alla presenza di autorità e rappresentanze istituzionali, giornalisti e di numerosi espositori e dei componenti il Comitato di Presidenza di Milano Unica, nel corso della tradizionale cerimonia inaugurale sono intervenuti: Silvio Albini, Presidente di Milano Unica, Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano, Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, Antoine Arnault, Presidente di Loro Piana, Claudio Marenzi, Presidente di Sistema Moda Italia, e Carlo Calenda, Vice Ministro del Ministero dello Sviluppo Economico.
Silvio Albini, nell’introdurre i lavori e salutare gli ospiti, ha sottolineato l’importanza di quest'edizione del Salone Italiano del Tessile. Quasi dieci anni caratterizzati da una lunghissima crisi durata circa 7 anni che ha distrutto decine di migliaia di posti di lavoro, ma che vede tutt’ora la tessitura laniera italiana al primo posto per la quota di export a livello mondiale, mentre l’intera filiera del Tessile-Abbigliamento mantiene la seconda posizione, dietro la Cina, grazie anche al contributo degli altri comparti della tessitura. Un traguardo festeggiato anche con la notizia degli importanti stanziamenti decisi dal Ministero delle Sviluppo Economico a sostegno degli appuntamenti stagionali a Milano e a Shanghai e dell’ulteriore internazionalizzazione di Milano Unica.
“Lo scenario del 2014 – ha sostenuto Silvio Albini, Presidente di Milano Unica, nel suo discorso introduttivo - negli ultimi mesi è in parte mutato. Alcune nuvole economiche e geopolitiche sono comparse all'orizzonte: la crisi in Russia e in Ucraina, la pesantissima svalutazione del rublo, la difficile situazione in Nord Africa, in Medio Oriente che tocca anche la Turchia, in Cina, a Hong Kong e a Macau, i riflessi profondi della politica di austerità del governo cinese. Brasile e America del Sud in forte rallentamento. Questi avvenimenti ci preoccupano, così come preoccupano i nostri clienti. Ma non dobbiamo drammatizzare troppo: il settore tessile è stato fra i primi ad essere investito dalla globalizzazione, ha sofferto tantissimo, ma ora abbiamo imparato ad essere nel mondo per bilanciare i rischi e cogliere tutte le possibili opportunità. Siamo consapevoli e ormai abituati a navigare in acque difficili. E di opportunità, oltre che di minacce, ce ne sono pure non poche all'orizzonte. In primo luogo i sommovimenti dei tassi di cambio. Negli ultimi anni abbiamo esportato mediamente oltre il 55% del nostro fatturato con un euro fortissimo, troppo forte, un tasso non corrispondente allo stato dell’economia europea. Oggi, con le nuove parità, moltissimo è cambiato, non solo sul mercato americano, in questo momento uno dei più dinamici al mondo, ma in tutte le aree legate al dollaro. Saranno favorite le esportazioni e saranno meno competitive le importazioni”.
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