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12 mar 2020
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Aeffe: nel 2019 scendono margini e utili

Pubblicato il
12 mar 2020

Il gruppo riminese del lusso (marchi Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini, Moschino, Pollini) ha chiuso l’esercizio 2019 vedendo scendere utili e margini e aumentare l’indebitamento (al netto del nuovo principio contabile IFRS 16), nonostante la confermata crescita dei ricavi consolidati dell’1,2% a cambi costanti, a 351,4 milioni di euro, comunicata lo scorso gennaio.

Scendono margini e utili (nonostante l'incremento dei ricavi) nel 2019 per il gruppo Aeffe. Non bene soprattutto il prêt-à-porter. Foto: Completo camicia-pantalone e mini-dress in twill - Alberta Ferretti


L’Ebitda, ovvero il margine operativo lordo, al netto dell’effetto IFRS 16 (principio contabile internazionale applicato dal 1° gennaio 2019), è stato pari a 36,6 milioni di euro (con un’incidenza del 10,4% sul fatturato), rispetto ai 43,3 milioni di euro (incidendo sul 12,5% dei ricavi) del 2018, con un decremento di 6,7 milioni di euro (-15,6%). Una variazione definita nel comunicato ufficiale “in linea con le attese del Gruppo per l’intero anno 2019”.
 
L’utile di gruppo al netto dell’effetto IFRS 16 è stato pari a 12,3 milioni di euro, rispetto ai 16,7 milioni di euro del 2018, in diminuzione di 4,4 milioni di euro, per effetto principalmente del calo dell’Ebitda, ricorda il gruppo romagnolo nella sua nota.

La situazione patrimoniale e finanziaria del gruppo al 31 dicembre 2019 mostra un patrimonio netto di 171,4 milioni di euro e un indebitamento finanziario, al netto dell’effetto IFRS 16, di 39,4 milioni di euro, rispetto ai 31,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018, salendo in un anno di 8,1 milioni. Una variazione riferibile soprattutto all’aumento del capitale circolante e ai maggiori investimenti effettuati nell’esercizio per migliorie su beni di terzi e per la realizzazione di un nuovo magazzino. 
 
La flessione dell’Ebitda è riconducibile alla divisione prêt-à-porter, per la quale nel 2019 l’Ebitda è stato pari a 23,5 milioni di euro (pari al 9% del fatturato), rispetto ai 31,6 milioni di euro del 2018 (pari all’11,9% delle vendite) registrando un decremento di 9,5 milioni di euro.
 
Per la divisione calzature e pelletteria, l’Ebitda è stato pari a 13,1 milioni di euro (pari al 10,2% del fatturato), rispetto agli 11,7 milioni di euro (pari al 12,1% delle vendite) del 2018, con una crescita di 1,4 milioni di euro.
 
L’Ebit consolidato, ovvero il risultato ante oneri finanziari, è stato pari a 23,6 milioni di euro, rispetto ai 29,6 milioni di euro del 2018, con un decremento di 6 milioni di euro a seguito del calo della marginalità.
 
Inoltre, Aeffe ha comunicato che al 31 dicembre 2019, il capitale circolante netto operativo risulta pari a 79,3 milioni di euro, con un’incidenza del 22,6% sui ricavi, rispetto ai 70,5 milioni di euro del 2018 (pari al 20,3% delle vendite).
 
Massimo Ferretti, Presidente Esecutivo di Aeffe, ha giudicato "positivamente" i risultati 2019, "sostenuti dal buon andamento del network dei negozi diretti e del canale e-commerce, unitamente alla buona progressione degli accessori”. Ferretti ha poi indicato che il gruppo sta affrontando la difficile situazione dell'epidemia di Coronavirus, anche adottando “azioni ponderate volte a contenere i costi che possono essere rinviati senza alcun pregiudizio per lo sviluppo ed il rafforzamento dei nostri brand”. 
 
Al 31 dicembre 2019, i negozi a gestione diretta di Aeffe registrano un saldo di tre chiusure, ma anche 21 negozi in franchising del gruppo hanno chiuso i battenti. Si tratta di chiusure prevalentemente concentrate sul mercato asiatico e nell’ultimo trimestre dell’anno, effettuate sia per riposizionamento strategico dei punti vendita sia in considerazione della crescente incertezza del contesto macroeconomico. Le vendite nei negozi a gestione diretta sono aumentate del 7,5% a tassi di cambio costanti nello scorso esercizio, e rappresentano il 26,7% delle vendite del gruppo.
 
Ne consegue che l’azienda italiana ora controlla 61 negozi operati direttamente, 42 in Europa, 3 negli Stati Uniti e 16 in Asia, e 163 negozi in franchising (dai 184 del 31 dicembre 2018), 40 in Europa, 1 negli USA e 122 in Asia.
 
Aeffe conclude definendo “non quantificabili” ad oggi le conseguenze economiche e sociali legate all’epidemia da coronavirus Covid-19, e che sta “valutando l’ottimizzazione del piano di sviluppo della rete di franchising e di aperture selettive di negozi monomarca a gestione diretta”. Inoltre, a seguito dell’internalizzazione gestionale degli store on-line dei brand di proprietà, si aspetta ulteriori sinergie derivanti dall’approccio distributivo multicanale. 

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