Di
Sarah Ahssen
Sarah Ahssen
Pubblicato il
10 nov 2010
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Adidas vuole diventare numero 1 mondiale entro 5 anni
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Sarah Ahssen
Sarah Ahssen
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10 nov 2010
10 nov 2010
10 nov 2010 – Al termine della giornata dedicata ai suoi investitori e azionisti, il gruppo tedesco ha annunciato di prevedere da qui al 2015 una crescita di fatturato dal 45 al 50%, a 17 miliardi di euro, con un utile in aumento del 15% di media ogni anno, mentre il margine operativo dovrebbe raggiungere l'11%.
Herbert Hainer, presidente di Adidas |
"Dal 2001 al 2010, le nostre vendite sono raddoppiate, e hanno raggiunto gli 11 miliardi di euro. Nel corso dello stesso periodo, il nostro utile netto è pressoché triplicato e dovrebbe assestarsi fra i 560 e i 565 milioni di euro nel 2010. Siamo dunque ben preparati, e pronti a dare inizio alla nostra nuova fase di crescita per diventare il gruppo leader mondiale negli articoli sportivi", ha annunciato Herbert Hainer, il titolare di Adidas. Bisogna comunque precisare che una parte di questa crescita è da attribuire all'acquisto di Reebok, perfezionato nel 2006.
Sorpassare Nike
In altre parole, Adidas si dà un tempo limite di cinque anni per passare davanti al suo principale concorrente, numero uno mondiale, il gruppo americano Nike. Nel 2009 il produttore di articoli sportivi bavarese ha realizzato un volume d'affari di 10,4 miliardi di euro, con vendite inferiori del 24% rispetto a quelle di Nike (19 miliardi di dollari nel 2009). Mentre Puma, l’altro gruppo bavarese e terzo al mondo in questo settore, ha realizzato nel 2009 un volume d'affari di 2,4 miliardi di euro, che stima di raddoppiare nel 2015.
L’America del Nord, la Russia e la Cina: dei mercati faro
Per raggiungere questi obiettivi, il gruppo tedesco ha identificato dei mercati-chiave: Il Nordamerica, la Russia e la Cina.
Negli Stati Uniti, Adidas punta in particolare agli studenti liceali, un vivaio di 13 milioni di persone che spendono circa 16 miliardi di dollari in abbigliamento e accessori sportivi, vale a dire "l'80% in più degli universitari", spiega Herbert Hainer. E per attrarli, Adidas punta su una comunicazione più aggressiva e sugli sport di squadra come la pallacanestro, il calcio e il football americano.
In Russia, dove Adidas è già adesso il produttore numero 1, il gruppo punta sullo sviluppo della propria rete distributiva, 700 negozi nel 2010, che dovrebbero arrivare a 1.000 nel 2015, e sul settore dell’outdoor.
In Cina, Adidas intende inaugurare 2.500 nuovi negozi entro il 2015 e punta con decisione sul successo delle linee Originals (che per ora possiedono solo 75 negozi in Cina) scommettendo sul crescente interesse dei cinesi per la moda, che si stanno dimostrando di gusto sempre più spiccato.
Il progetto del gruppo Adidas prevede anche l'incremento delle performance dei suoi due brand principali - Adidas e Reebok – che da soli generano il 90% delle vendite globali del gruppo. Ma non solo: si punta a spingere la divisione “Sport Performance” di Adidas, conducendola verso risultati d'élite grazie all'innovazione, e a sostenere la divisione “Sport Style”, portandola ad offrire un numero ancora maggiore di gamme lifestyle per far concorrenza a Puma, chiaramente posizionata in maniera solidissima in questo settore. Nei piani del gruppo bavarese Reebok, le cui vendite sono cresciute del 25% nel terzo trimestre negli USA grazie al successo della gamma “Easytone”, dovrà invece affermarsi come il marchio principe del fitness e del training.
Sarah Ahssen (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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