Il produttore tedesco di attrezzature sportive Adidas venderà parte del suo stock di sneaker Yeezy, prodotte con il controverso rapper Kanye West, e donerà quanto guadagnato alle ONG, ha annunciato il CEO del gruppo.

Adidas ha rotto la collaborazione con il rapper ad ottobre, oggetto di polemiche in particolare per vari commenti antisemiti, e sta cercando una soluzione per le migliaia di scarpe che per anni hanno decretato il successo della loro collaborazione: “Negli ultimi quattro mesi abbiamo cercato di trovare delle soluzioni per capire cosa farne [delle rimanenze di sneaker]. Bruciare la merce non è la soluzione”, ha spiegato Bjørn Gulden durante l'assemblea generale del gruppo.

“Dopo aver parlato con varie ONG e con molte organizzazioni che sono state ferite da Kanye, tutti dicono di no, che distruggerle non è la soluzione”, ha aggiunto il boss di Adidas. “Quello che stiamo cercando di fare ora è vendere parte di quella merce e donare del denaro alle organizzazioni che ci stanno aiutando e che sono state anche danneggiate dalle dichiarazioni lesive di Kanye”, ha detto. “Non sappiamo ancora quando e come lo faremo, ma stiamo lavorando su questi temi”, ha detto Bjørn Gulden.

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Logicamente anche il rapper, che ora si fa chiamare Ye, dovrebbe percepire una percentuale dalle vendite.
 
A fine marzo, il valore dello stock di scarpe Yeezy rimasto in pancia al produttore di attrezzature sportive era stimato in 500 milioni di euro, con la probabilità di generare un fatturato di 1,2 miliardi di euro una volta venduto.

Adidas ha iniziato l'anno con un'altra perdita trimestrale, dopo il disastroso esercizio finanziario 2022, appesantito dalla brusca interruzione della commercializzazione delle sneaker Yeezy. La quota di gruppo di perdita netta trimestrale pari a 39 milioni di euro fa seguito al saldo positivo di 482 milioni registrato un anno prima, mostrando di risentire dunque nettamente della cessazione della collaborazione con Kanye West.