Reuters
Laura Galbiati
11 mar 2021
Adidas prevede una crescita nel 2021 nonostante la vendita di Reebok
Reuters
Laura Galbiati
11 mar 2021
Adidas AG si aspetta una forte progressione di fatturato nel 2021, in particolare in Cina, nel resto dell’Asia e in America Latina, anche se i risultati saranno penalizzati dai costi relativi alla vendita del brand Reebok.

Le previsioni per il 2021 fanno parte di un piano strategico quinquennale. Nell’ambito di questa nuova strategia, Adidas gestirà la Greater China come un mercato separato dal resto dell'Asia e unirà i mercati europeo, russo e quelli emergenti in un'unica area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa).
Il gruppo si è inoltre posto l'obiettivo di raddoppiare le vendite online, raggiungendo i 9 miliardi di euro entro il 2025, e di migliorare la sostenibilità dei propri prodotti. L'altro obiettivo principale di questa strategia è incrementare la redditività di Adidas a un livello simile a quello del suo concorrente Nike. Il marchio punta a un aumento del suo margine di utile operativo dal 12% al 14%, a una crescita media annua delle vendite dall'8% al 10% e un incremento annuo dell'utile netto dal 16% al 18%.
Il giro d’affari del gruppo nel quarto trimestre è aumentato dell'1% a cambi costanti, arrivando a 5,55 miliardi di euro, mentre l'utile operativo è sceso a 225 milioni di euro. Queste cifre sono superiori alle aspettative degli analisti, che in media si aspettavano un fatturato trimestrale di 5,47 miliardi e un utile operativo di 202 milioni.
La chiusura di metà dei negozi in Europa nel quarto trimestre ha pesato sulle vendite, ma le perdite sono state in parte compensate da un aumento del 43% dell’e-commerce. Oggi, con più del 95% dei suoi store aperti, Adidas prevede che le vendite a cambi costanti aumenteranno tra il 15% e il 20% nel 2021, con incrementi fino al 30% in Cina, nel resto dell'Asia e in America Latina. Nella regione EMEA, le vendite dovrebbero progredire tra il 15% e il 20% e in Nord America di circa il 10%.
Per il 2021 Adidas stima che l’utile netto aumenterà, attestandosi tra 1,25 e 1,45 miliardi di euro. Il gruppo ha dichiarato però che la vendita di Reebok potrebbe avere un impatto negativo sull’utile operativo di circa 250 milioni di euro e sull'utile netto di 200 milioni di euro.
La società ha infatti dichiarato lo scorso febbraio l’intenzione di separarsi da Reebok, per vendita o per scissione, 15 anni dopo aver acquistato il marchio americano, che non ha mai saputo rilanciare completamente, con l’obiettivo di competere meglio con Nike.
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