AFP
28 dic 2015
Adidas prevede un aumento dei propri costi di 500 milioni di euro nel 2016 a causa dei cambi valutari
AFP
28 dic 2015
Il produttore tedesco di articoli sportivi Adidas, grande rivale dello statunitense Nike, si aspetta nel 2016 un incremento dei propri costi di approvvigionamento nell'ordine dei 500 milioni di euro, a causa di effetti valutari negativi, ha dichiarato il direttore finanziario del brand alla stampa tedesca.
"A causa dei negativi effetti dei cambi valutari, l'anno prossimo i nostri costi d'acquisto aumenteranno di circa 500 milioni di euro. La metà [di questi costi] dovrebbe essere imputabile all'euro, e la seconda metà alle altre valute", ha dichiarato Robin Stalker, il direttore finanziario del gruppo bavarese, in un'intervista al giornale tedesco “Börsen-Zeitung”.
"Abbiamo già reagito a monte, per esempio restringendo il bouquet di prodotti offerti o attraverso degli aumenti di prezzi. In più, i nostri fornitori hanno migliorato l'efficienza produttiva. Ecco perché siamo fiduciosi del fatto che questi effetti saranno ampiamente compensati a livello di margine lordo", assicura Stalker.
Nel 2015, le spese sostenute dal gruppo per rifornirsi di scarpe, vestiti e accessori vari sono state di circa 7,3 miliardi di euro, ricorda il “Börsen-Zeitung”.
Il calo del valore dell'euro nei confronti del dollaro, conseguenza tra l'altro della politica molto espansiva condotta dalla Banca Centrale Europea per rilanciare i consumi nella zona euro, minaccia di divorare i margini di Adidas. Il marchio di articoli sportivi produce, come tutte le aziende del settore, la quasi totalità dei suoi prodotti in Asia, con dei contratti conclusi in dollari, che di conseguenza dovrà pagare più cari.
Questo problema dei cambi colpisce in modo particolare il marchio tedesco, i cui margini facevano già una pallida figura rispetto a quelli ottenuti dal suo grande concorrente mondiale, lo statunitense Nike.
Nel corso di un evento recentemente organizzato per i suoi investitori, Adidas si è impegnato ad ottenere un margine operativo "almeno stabile" nel 2016.
"Grazie alla nostra strategia di lungo termine, siamo perfettamente in grado di far fronte [ai movimenti valutari], anche se l'euro dovesse raggiungere il punto di parità con il dollaro. [...] Nel complesso, restiamo comodamente in linea con le nostre previsioni", ha infine sottolineato Robin Stalker.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP
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