6 mag 2013
Adidas, nonostante una crescita lenta, raggiunge una redditività record
6 mag 2013
I risultati trimestrali di Adidas offrono due diversi tipi di valutazione. Da una parte, Il produttore di articoli sportivi è riuscito nell'impresa di aumentare il suo margine lordo, passato in un anno dal 47,7 al 50,1%. «E' la seconda volta nella nostra storia che superiamo il limite del 50%», si è rallegrato Herbert Hainer, boss del gruppo bavarese.
Una prodezza che si spiega soprattutto con il miglior mix di prodotti nell'offerta globale di Adidas e con un anno senza grandi avvenimenti. Dopo l'Europeo di calcio e i Giochi Olimpici di Londra del 2012, le spese per il marketing sono calate notevolmente, anche se Adidas guarda già alla Coppa del Mondo di calcio del 2014 in Brasile.
Altra buona notizia, è la finale della Champions League del prossimo 25 maggio a Londra, al 100% tedesca, con il Bayern Monaco vestito Adidas che affronterà il Borussia Dortmund sponsorizzato dal rivale Puma.
L’altro aspetto, senza dubbio più inquietante per un distributore di articoli sportivi, è il rallentamento dell'attività del gruppo. Come altri suoi omologhi nello sport e nella moda, Adidas arranca nel wholesale. Le vendite all'ingrosso del periodo da gennaio a marzo sono calate del 5%, e del 3% a tasso di cambio costante. Il motivo è legato al calo a due cifre di Reebok. Il retail ha visto progredire le vendite trimestrali del 6%, a 722 milioni di euro.
In totale, il produttore tedesco di articoli sportivi ha visto diminuire il fatturato del 2% e rimanere stabile a tasso di cambio costante. Il dato è arrivato a 3,7 miliardi di euro. Altro segnale d'inquietudine, l’Europa Occidentale. Sul Vecchio Continente, le vendite sono calate del 6%, a poco più di 1 miliardo.
Il comunicato precisa che le performance realizzate in Polonia e in Francia non hanno permesso di compensare i cali registrati in Spagna, in Italia e nel Regno Unito.
L’altra regione in ribasso è quella dei Paesi asiatici (eccettuata la Cina), con un -10% in euro e un -4% a tassi di cambio costanti. Una controprestazione imputabile alle difficoltà incontrate in Giappone. In America Latina l'attività è cresciuta del 12%. In Cina e in Nordamerica le vendite sono aumentate rispettivamente del 6% (409 milioni) e del 3% (890 milioni di euro).
Bisogna dire che al di là dell'Atlantico la divisione 'Golf' ha fatto un balzo in avanti del 19%. Sulla totalità dell'anno, Adidas punta ad ottenere un aumento, senza considerare le variazioni dei cambi monetari, a una cifra (intorno al 5%) del proprio fatturato.
Bruno Joly (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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