AFP
5 nov 2015
Adidas alza i suoi obiettivi finanziari
AFP
5 nov 2015
Giovedì, Adidas ha rivisto al rialzo i suoi obiettivi di vendite e di profitti per il 2015, dopo un terzo trimestre solido, caratterizzato dal buon ritmo delle vendite registrate in Europa Occidentale e in Cina, e dal recupero della divisione Golf.
"Il nostro testardo ascolto delle esigenze dei consumatori sta chiaramente iniziando a dare i propri frutti. (...) Raggiungeremo i nostri obiettivi 2015 molto più velocemente del previsto", ha commentato in un comunicato il boss del produttore tedesco di articoli sportivi Herbert Hainer.
Adidas punta adesso a una crescita di fatturato compresa tra il 6 e il 9% rispetto al 2014, contro il circa 5% stimato in precedenza. Inoltre, punta ad aumentare l'utile netto del 10%, contro la progressione dal 7 al 10% finora attesa. Infine, ha rivisto verso l'alto anche le ambizioni per il margine operativo, che vuole vedere collocato fra il 48 e il 48,5%, contro il 47,6% del 2014.
Fra luglio e settembre, i risultati del gruppo bavarese hanno superato le attese degli analisti intervistati dal fornitore di servizi finanziari Factset. L'utile netto è cresciuto del 10,4% in un anno, a 311 milioni di euro. Le vendite sono aumentate del 17,7%, a 4,8 miliardi di euro, e l'avanzo di gestione (EBIT) è cresciuto del 26,3%, a 495 milioni.
Il terzo trimestre è stato caratterizzato dalla forte crescita delle vendite in Europa Occidentale, in Cina, in America Latina e in Medio Oriente, ha precisato Adidas.
La sua divisione golfistica (brand TaylorMade), che il gruppo intende vendere a causa delle ripetute e ricorrenti difficoltà che attraversa, ha un po' recuperato, con un incremento delle vendite del 6%, escludendo gli effetti valutari.
Anche le vendite di Adidas negli Stati Uniti sono cresciute del 6% escludendo gli effetti dei cambi. Un segnale incoraggiante, perché la riconquista degli States (dove il brand fondato da Adi Dassler ha perso il suo posto di numero 2 dietro Nike, superato dal nuovo arrivato Under Armour) è una delle priorità di Adidas.
Il gruppo tedesco, che fra i giovani statunitensi è più popolare per le collezioni moda che per l'abbigliamento sportivo, punta a un cambiamento d'immagine. In particolare, vuole sponsorizzare 500 atleti di tipici sport americani. In questi ultimi mesi, si è assicurato, togliendolo a Nike, la star dei parquet cestistici James Harden e il quarterback Aaron Rodgers, eletto miglior giocatore di football americano della scorsa stagione.
Ma sono tanti gli sforzi che Adidas deve fare per migliorare i suoi dati, dopo un 2014 in cui era crollato del 38% in Borsa per finire addirittura maglia nera dell'indice borsistico tedesco Dax, dopo due profit warning.
Il titolo è aumentato di oltre il 42% dal 1° gennaio a oggi ed è il secondo migliore del Dax, grazie a buoni risultati finanziari, all'implementazione di una nuova strategia al 2020, e alla ricerca ufficiale lanciata per sostituire il suo massimo dirigente Herbert Hainer, che ha perso la fiducia di alcuni investitori, e il sui mandato si concluderà dunque nel 2017.
E così, ultimamente è ricominciata la ridda di voci, congetture e ipotesi determinate dall'ingresso nel capitale di Adidas del miliardario egiziano Nassef Sawiris, investitore noto per il suo attivismo, che a fine ottobre ha acquisito una quota del 6% del brand, attraverso la sua holding NSS con sede alle Isole Cayman, diventandone così il primo azionista. Le sue intenzioni non sono ancora conosciute.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP
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