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Adnkronos
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Pubblicato il
3 apr 2009
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Addio 'mostri', ritocchi alla Leonardo e non più barocchi
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3 apr 2009
3 apr 2009
Tutti noi dovremmo ispirarci alla vera bellezza, alla sobrietà e all'eleganza dei volti e dei corpi di Leonardo e del Botticelli. Modelli di armonia italiani e senza tempo, che nulla hanno a che vedere con la moda dell'esasperazione e con la chirurgia pomposa e barocca, purtroppo così diffusa". Parola di Pietro Lorenzetti, chirurgo plastico e direttore scientifico del Villa Borghese Institute di Roma, autore del libro 'Intelligenza Estetica' (Il Filo Editore).
Nel volume si presume l'esistenza di una decima intelligenza (oltre alle nove ipotizzate da Gardner): quella 'estetica', innata nelle donne. "Ma non in tutte, evidentemente", aggiunge con un sorriso il chirurgo, pensando ai 'mostri' dai volti artefatti che si vedono "purtroppo tanto spesso in giro - dice - anche in tv". Proprio l'intelligenza estetica e l'innata 'fame di armonia' spingerebbero tante donne, ma anche qualche uomo, fin dentro una sala operatoria.
Insieme all'insoddisfazione, al confronto con modelli di bellezza da copertina, ma anche alla speranza di far carriera o rimettere insieme un matrimonio traballante. "Quando arriva la fatidica soglia dei 40 anni, lei ha spesso più bisogno di lui di ritrovare la freschezza del volto e di 'correggere' qualche cedimento fisico, magari a causa delle gravidanze o per le alterazioni ormonali", aggiunge Lorenzetti. "Ma il problema è che l'intelligenza estetica dovrebbe essere insegnata anche ai chirurgi plastici: non in tutti è innata, e gli esemplari che si vedono in giro tengono lontane dal ritocco milioni di donne".
Il medico calcola che, se 10 milioni di europee si dicono interessate a un ritocco, ben 9 mln non arrivano neanche alla prima visita per paura di alterazioni eccessive e poco armoniche. "In Italia, Paese di arte e cultura, abbiamo canoni di bellezza universale, sobri ed eleganti, che dovrebbero ispirare ritocchi improntati alla discrezione". Ma la colpa è anche delle richieste delle pazienti. "Meglio un trattamento di botox in più che meno dosi ma troppo massicce, che regalano un imbarazzante 'effetto paralisi'".
"Dopo il caso della super-maggiorata del 'Grande Fratello' - aggiunge il chirurgo - ho avuto tantissime richieste per trasformare seni quasi invisibili in quarte o quinte misure. Con problemi di postura, cicatrici e soprattutto un effetto estetico inelegante. Richieste inappropriate a cui si può rispondere solo con un no". Lorenzetti sottolinea la necessità di dare spazio alla nostra intelligenza estetica. "Anche il ritocco ne gioverà", assicura.
In 12 storie il chirurgo nel suo libro offre uno spaccato del mondo che gravita intorno alla chirurgia estetica, frutto della penna di un 'addetto ai lavori'. Lorenzetti racconta un percorso che si conclude davanti al bisturi, affrontato da milioni di persone con sentimenti contrastanti e variabili: c'è chi deve vincere il timore di non riconoscersi più dopo, chi rischia una vera e propria 'dipendenza da ritocco' e poi gli eterni insoddisfatti, i pazienti "più pericolosi" a detta del chirurgo.
Il risultato è un ritratto delle mille facce della medicina estetica, fenomeno planetario che, secondo l'American Society of Plastic Surgery, ha raggiunto i 12 milioni di interventi per una spesa di 8.3 miliardi di dollari e 4.7 miliardi per ritocchi con tossina botulinica e filler.
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