1 038
Fashion Jobs
PFCMNA SPA
Direttore Logistica
Tempo Indeterminato · NOLA
LPP ITALY SRL
Opening Coordinator Sinsay
Tempo Indeterminato · MILANO
YVES SAINT LAURENT MANIFATTURE S.R.L
Saint Laurent Addetto/a Ufficio Acquisti Accessori Metallici
Tempo Indeterminato · SCANDICCI
BALENCIAGA LOGISTICA S.R.L.
Balenciaga - lg Internal Cutting Coordinator
Tempo Indeterminato · SCANDICCI
FOURCORNERS
R&D Innovation Director
Tempo Indeterminato · SAN MARTINO DI LUPARI
BALENCIAGA LOGISTICA S.R.L.
Balenciaga - Supply Chain Specialist
Tempo Indeterminato · CERRETO GUIDI
MICHAEL PAGE ITALIA
Retail Director Outlet Emea - Fashion - Milano
Tempo Indeterminato · MILAN
SHOWROOM 999
Area Manager Italia/Estero
Tempo Indeterminato · MILANO
FOURCORNERS
Customer Service Specialist
Tempo Indeterminato · DUBAI
MICHAEL KORS
Sales Supervisor, Bergamo (Orio al Serio) - Part Time 32h
Tempo Indeterminato ·
ANTONY MORATO
District Manager Retail
Tempo Indeterminato · NOLA
MICHAEL PAGE ITALIA
Area Manager Franchising Estero - Abbigliamento Lusso - Milano
Tempo Indeterminato · MILAN
RANDSTAD ITALIA
Responsabile Vendite (Tessuti Per Arredamento)
Tempo Indeterminato · MONZA
JIMMY CHOO
IT Factory Senior Manager
Tempo Indeterminato · FLORENCE
GUCCIO GUCCI S.P.A.
Gucci_mrtw Design Collection Development Manager
Tempo Indeterminato · MILAN
CONFIDENTIEL
Customer Service Specialist
Tempo Indeterminato · MILAN
LPP ITALY SRL
Project Manager
Tempo Indeterminato · MILANO
ANTONIA SRL
Buying Assistant_customer Care
Tempo Indeterminato · MILANO
FLAVIO CASTELLANI
Showroom
Tempo Indeterminato · MILANO
SKECHERS
Customer Service Representative
Tempo Indeterminato · VIMERCATE
LENET
Addetto/a Affari Generali e Societari
Tempo Indeterminato · BOLZANO
HERMES ITALIE S.P.A.
in Store Customer Experience Specialist - Boutique Firenze
Tempo Indeterminato · FIRENZE
Di
Ansa
Pubblicato il
19 ott 2020
Tempo di lettura
3 minuti
Scarica
Scaricare l'articolo
Stampa
Dimensione del testo

Addio a Enzo Mari, gigante del design italiano del Novecento

Di
Ansa
Pubblicato il
19 ott 2020

Il vassoio Putrella, prodotto da Danese, che portò nelle case degli italiani (e non solo) un elemento grezzo da costruzione, come la trave edilizia, trasformandone l'uso con una "semplice" curvatura. Le sedie Soft Soft (Driade) e Delfina (Rexite), quasi due sculture nella loro essenzialità. Ma anche il cestino inclinato per gettare le carte In attesa, il calendario a parete Formosa (ancora Danese); le pentole Copernico e le posate Piuma (Zani&Zani); lo spremilimoni Squeezer (Alessi) e, tra i più recenti, il portaombrelli Eretteo e l'appendiabiti Togo (Magis). È lunga oltre 1.500 oggetti, diventati icone del Made in Italy che ha conquistato il mondo, l'eredità tangibile lascia da Enzo Mari, tra i più grandi designer italiani del Novecento, morto il 19 ottobre al San Raffaele di Milano a 88 anni. Ma ancora più imponente è il lascito del suo pensiero, spesso provocatorio, polemico, fortemente politico, che sin dagli Anni Cinquanta ha spinto prepotentemente per un innovamento dell'intero concetto di design.

Enzo Mari - Triennale di Milano


Nato nel 1932 a Cerano, nel novarese, studente a Brera dal '52 al '56 e poi milanese per sempre, cinque volte Compasso d'oro (l'ultimo alla carriera nel 2011), sin da subito Mari partecipa ai movimenti d'avanguardia legati al design, rifiutando sempre, però, l'idea dell'intellettuale lontano dal pubblico. Nel gruppo Arte cinetica conosce l'amico e collega Bruno Munari, che influenzerà parte dei suoi lavori futuri, come il celebre puzzle a incastro del '56 16 animali. Nel 1957 conosce e sposa Gabiela Ferrario, in arte Iela Mari (scomparsa nel 2014) madre dei suoi due figli, lo scrittore Michele ed Agostina. Diventa poi coordinatore del gruppo Nuova Tendenza, di cui organizza l'esposizione alla Biennale di Zagabria del 1965. Sempre in quegli anni conosce anche la curatrice e critica d'arte Lea Vergine, che diventerà la sua compagna fino all'ultimo.

Attenzione massima ai materiali, con lo slogan "il nostro scopo è fare di te un partner", Mari ribalta il ruolo dell'utente finale, da consumatore passivo a fruitore di un oggetto e di un processo in cui ha parte attiva. "La pulsione al progetto”, ripete più volte, “è uno dei bisogni fondamentali dell'uomo. Uguale a quello della fame, cioè della sopravvivenza dell'individuo e uguale a quello del sesso, cioè della sopravvivenza della specie".

Considerato da molti "la coscienza dei designer", è convinto che la creazione debba trasformare la società. Rifiuta il concetto di "merce" e si batte per un'"utopia democratica" della produzione, ovvero disegnare e produrre oggetti belli e utili per la gente comune. E nel '74 è illuminato antesignano della rivoluzione che verrà con Proposta per un'autoprogettazione, istruzioni per la costruzione fai-da-te di mobili che invitava a interpretare in prima persona.

Docente alla Società Umanitaria di Milano, poi, negli anni, anche al Politecnico di Milano e all'Università di Parma espone in tutto il mondo, dalla mostra molto dibattuta "Falce e martello. Tre modi con cui un artista può contribuire alla lotta di classe" a Milano nel '73, alle opere esposte alla Galleria Nazionale d'arte moderna di Roma, al Moma di New York, il Triennale Design museum di Milano. Porta l'eccellenza del Made in Italy in tutto il mondo ridisegnando gli interni delle nostre case con oggetti di uso comune realizzati con le maggiori aziende del Paese, in particolare con Danese, ma anche Zanotta, Alessi, Rexite, Driade, Olivetti, Artemide, Ideal Standard, Flou e Robots.

Tra i suoi libri più famosi, 25 modi per piantare un chiodo, importante riflessione professionale sullo sfondo del design italiano del '900. Il legame con Milano è forte fino all'ultimo, tanto che lui stesso dona al Comune l'archivio con la sua attività dal 1952 al 2015. E solo la scorsa settimana la Triennale inaugura "Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli", retrospettiva che oggi racconta oltre 60 anni di attività progettuale, dall'arte al design, dall'architettura alla filosofia, dalla didattica alla grafica (fino al 18 aprile 2021).

"Con la scomparsa di Enzo Mari, l'Italia perde uno dei più grandi maestri del design italiano del '900”, ricorda il Ministro dei beni culturali e turismo, Dario Franceschini. “I suoi oggetti realizzati da aziende italiane ed esposti nelle più importanti istituzioni internazionali, hanno contribuito a diffondere la bellezza del Made in Italy nel mondo. Una personalità di grande spessore che, con la sua creatività, ha riempito d'orgoglio il nostro Paese". "Un gigante del design italiano del Novecento”, aggiunge il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Un artista di fama mondiale, creatore di icone leggendarie, un maestro che con la sua riflessione teorica ha formato generazioni di designer. Milano lo ricorderà sempre".

Copyright © 2024 ANSA. All rights reserved.