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Adnkronos
Pubblicato il
4 lug 2019
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Ad Altaroma torna A.I. fra reinvenzione e sostenibilità

Di
Adnkronos
Pubblicato il
4 lug 2019

Ad Altaroma torna A.I. Artisanal Intelligence. 'The Shape of the Water' parla della forma che si indossa in un luogo di passaggio metaforico e reale: uscendo dall'acqua ci siamo trasformati da anaerobici ad aerobici, la forma è cambiata per passare dalla vita nel liquido a quella nell'aria. L'acqua è anche il simbolo del nostro rapporto con il pianeta e della necessità, sempre più impellente, di vivere in modo responsabile. È il luogo che prelude a una nascita o rinascita, comunque a una trasformazione, dopo un attraversamento o migrazione. Saranno due giorni di esposizione e workshop che confermano la scelta di A.I. di coinvolgere il pubblico in laboratori di approfondimento alla conoscenza, aggiornare sui nuovi sistemi di calcolo dell'impatto ambientale, come sulle storie dei nuovi designer e del trend migrante.

@artisanalintelligence


Simbolo della trasformazione reale grazie alla reinvenzione di un materiale scartato, sono alcuni pezzi di archivio della collezione 'From Somewhere' di Orsola de Castro, una delle fondatrici di Fashion Revolution. Nati dalla collaborazione con Speedo lanciata ad Estethica nel 2010 a seguito della decisione della Fina (Federazione internazionale di nuoto) di eliminare i costumi da record LZr Racer, i costumi diventano due collezioni interamente realizzate con materiale in eccedenza. Gli abiti reinventati dai costumi vennero venduti attraverso partnership esclusive con Selfridge, Yoox e Asos fino al lancio dell'Unity Dress, un pezzo unico lanciato durante i Giochi Olimpici di Londra nel 2012.

Stesso concetto di reinvenzione ma applicato alla nostra identità, espressa dal modo di vestirci, è l'argomento del progetto B&W Black & White, la tendenza migrante. Un laboratorio che mira a definire, consolidare e diffondere lo stile migrante come vera e propria tendenza di moda, in continuità con il lavoro iniziato al museo Macro di Roma, ideato e curato dal collettivo artistico Nation25.

Protagonisti con le loro collezioni Talking Hands - con le mani mi racconto e Atelier Trame Libere che insieme a professionisti, studenti, creativi, sarti sia italiani che, immigrati come Nosakhara Ekhator di Nosa Collection e Moustapha Sulla, lavoreranno alla visualizzazione di questa tendenza, individuando segni e caratteristiche stilistiche. Un cambio di osservazione che vuole attuare un'inversione degli stereotipi dell'immaginario comune dove il pubblico diventerà parte del progetto.

Emersum Impact Lab aprirà la visione del futuro sostenibile presentando il modo di calcolare l'impatto ambientale dei prodotti. Daniele Biscontini, fondatore di Emersum, spiegherà l'invenzione della sua app che, analizzando i materiali di cui è composto un capo o attraverso la sua etichetta, può far capire ai designer come intervenire per limitare i danni all'ambiente. Un appuntamento immancabile per tutti, per conoscere un tipo di certificazione futura e indispensabile che non riguarderà solo la moda. In mostra Emersum porterà anche materiali nuovi e di sperimentazione, renderà visibili i processi di trasformazione da una bottiglia di plastica al filo di tessuto.

Grazie a Talking Hands è presente l'applicazione artistica di questi concetti con gli arazzi dei due artisti greci Ioannis Kaliopoulos e Paola Palavidi, realizzati durante una residenza nei laboratori della settecentesca sede della manifattura Paoletti. Realizzati con materiali di scarto del Lanificio Paoletti riproducono dati geografici Gps. Opere artistiche che dimostrano le possibilità di recupero dei materiali che andrebbero sprecati: le forme e i simboli artistici si fondono grazie al recupero con quelle artigianali, con la storia dei luoghi e con la cultura locale.

Nation25 è una piattaforma partecipativa che lavora come collettivo artistico e curatoriale, fondata nel 2015 da Elena Abbiatici, Sara Alberani e Caterina Pecchioli. Nasce con l'intenzione di dar voce, attraverso progetti artistici, al popolo migrante che nel 2015 rappresentava demograficamente la venticinquesima Nazione più popolata al mondo, con l'obiettivo di trattare i temi migratori come un'opportunità.

Dal 2015 organizza il Nationless Pavilion alla biennale di Venezia. Ha collaborato con istituzioni affermate nel campo della cultura e della formazione quali, l'Ateneo di Firenze, l'Orientale di Napoli, la Biennale di Venezia e di Istanbul. Collabora con diverse associazioni e cooperative della rete di accoglienza del Lazio, della Toscana, del Veneto e della Puglia. A quattro anni dalla prima edizione del Nationless Pavilion alla Biennale di Venezia, progetto che dà avvio all'attività dell'associazione, Nation25 lancia un nuovo grande progetto atto a dare visibilità allo stile del popolo migrante.

B&W - Black & White, La tendenza migrante, nasce dall'osservazione del modo di vestire creativo e unico del popolo migrante. Uno stile che, pur trovando ogni volta declinazioni personali e individuali, ha delle costanti capaci di raccontare la storia del mondo, dei suoi scambi commerciali, delle potenze coloniali e mediatiche, dei suoi miti. Questa tendenza unisce elementi di mondi diversi raccontando da dove si viene e dove stiamo andando, la tradizione e i nuovi ideali, guidati dall'esperienza di FUM - First Unknown Myself.

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