A Milano, l’uomo è romantico da Etro e gioca a far paura da MSGM
Da MSGM un bagliore rosso riempie la sala, come nella camera oscura di un fotografo, e la colonna sonora è quella dei film di Dario Argento, il maestro italiano del thriller. È un’atmosfera molto speciale quella creata da Massimo Giorgetti per presentare la sua collezione autunno/inverno 2020-21, domenica 12 gennaio a Milano…
“Sono un appassionato di film dell’orrore, in particolare di quelli di Dario Argento. L’ho contattato via mail e lui mi ha risposto il giorno dopo. Ci siamo incontrati ed è stata un’esperienza incredibile”, ci racconta nel backstage il designer di MSGM, che afferma di essersi ispirato soprattutto alla visione del regista, con cui ha lavorato a stretto contatto. Così tanto, che le etichette della collezione riportano la scritta "Dario Argento x MSGM".
Il rosso e il nero dominano la collezione. Come nell’abito o nel duffle-coat rosso vivo, oppure nel denim nero, lavato e tinto in un rosso sangue, che sembra colare anche su un classico cappotto a spina di pesce.
La palette, particolarmente curata, si estende anche ad altre tinte, ispirate all’immaginario del cineasta: terracotta, ciclamino, verde smeraldo, lavanda… Dei lunghi cappotti dai colori saturi avvolgono la figura, mentre una fodera turchese illumina un piumino scuro.
Con foulard legati intorno al collo o sciarpe leggere che volteggiano lungo il corpo, i modelli portano grosse scarpe bianche o rosse dai lacci neri, realizzate in collaborazione con il brand inglese Cult, e indossano, ovviamente, guanti neri da assassino!
La collezione è piena di dettagli spaventosi e strizzatine d’occhio alle opere di Dario Argento. Piante carnivore stampate su camicie di seta, minacciose bocche di gatto, personaggi sanguinolenti che richiamano soprattutto i poster e alcune delle scene cult di “Suspiria” o “Profondo Rosso”.
Tema equestre da Etro
Radicale cambio di registro da Etro. Vecchi ritratti di famiglia del XIX secolo o del secolo scorso, dove abbondano cavalli e cavalieri, tappezzano i muri decrepiti di un garage milanese. L’allestimento è perfetto per una sfilata incentrata sul tema equestre.
Più che l’aspetto di un campione di equitazione, la maison milanese propone per il prossimo inverno una sorta di dandy nomade, che oscilla tra la figura del cowboy e quella del gentleman di campagna, con un tocco di nostalgia per il passato.
“Abbiamo voluto esplorare in particolare la dimensione romantica, con un legame alla natura, focalizzandoci sulla semplicità”, spiega Kean Etro dopo la sfilata. Lo stilista, infatti, combina abilmente dei pezzi essenziali di buona fattura con abiti più ricchi e importanti.
La figura è definita da alti stivali da cavallerizzo e cappelli a tesa ampia, così da una coperta, buttata sulle spalle, indossata come un poncho o una scialle con le frange, stile Clint Eastwood all’epoca degli spaghetti western.
Le frange ornano anche le maniche di giacche scamosciate, o allungano l’orlo di un cappotto in lana o di un caban ibrido misto cuoio e tartan. Delle toppe metalliche decorano giacche e cappotti.
I pantaloni con le pince si infilano negli stivali (un look proposto anche da Miuccia Prada). Un semplice dolcevita è elevato da una giacca preziosa a macro Paisley o da un blouson in seta ricamata. Gli abiti in tweed si alternano a completi in velluto a coste o luccicante. Le maglie riprendono i motivi etnici cari alla maison, mentre le camice stampate sono accompagnate da foulard in seta legati attorno al collo.
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