A Milano l'inverno si preannuncia torrido, da Fendi a Rambaldi
Le gonne si accorciano vertiginosamente, i corpi si denudano, le curve si svelano... Da Fendi a Marco Rambaldi o anche da Diesel, gli stilisti sembrano divertirsi soprattutto a spogliare le donne, a giudicare dalle collezioni di prêt-à-porter donna presentate mercoledì, primo giorno della settimana della moda di Milano. Effetto del riscaldamento globale? L'Autunno-Inverno 2022/23 si preannuncia più torrido che mai.

Da Fendi le modelle possono indossare lunghi guanti di cashmere glamour e avvolgersi in comode giacche pelose, sfoggiando divertenti borse simili a palle di pelo colorate, ma più che altro danno l'impressione di essere appena uscite dal loro boudoir, i capelli ancora bagnati tenuti fermi da varie mollette, nei loro abiti impalpabili dai toni delicati, dal rosa cipria al verde salvia. Abiti baby dolls con spalline, top, pantaloni, gonne con bordi ondulati vengono tutti tagliati in un tessuto di chiffon trasparente, a volte con su stampato il monogramma O'Lock o motivi geometrici ripresi dalla collezione Primavera-Estate 1986.
Il direttore artistico Kim Jones fa scontrare questo motivo stampato con “la luce diafana dell'Autunno-Inverno 2000”, un'altra collezione firmata Karl Lagerfeld, da cui ha tratto ispirazione anche per costruire un guardaroba ricco di opposizioni. I completi di lingerie, infatti, lasciano spazio a una serie di pezzi in tweed corsettati e più strutturati, che prendono la forma del corpo ridisegnandolo molto da vicino.
Ma ancora una volta, le lunghezze sono molto, molto corte. Abitini bustier, top a corsetto che avvolgono la blusa, mini shorts in Principe di Galles, pantaloni e mini giacche sono talvolta abbinati a top in chiffon, o ad alcuni capi in pelle o denim, e impreziositi da una cintura-gonna asimmetrica per sottolineare meglio un fianco. Per la sera la Signora indossa una sottoveste nera trasparente sotto il suo cappotto di pelliccia e il gioco è fatto.
Cambio di registro radicale da Marco Rambaldi, dove corpi femminili e maschili di tutte le morfologie si esibiscono senza complessi in maglie dai colori pimpanti super aderenti e traforate, tute in tulle trasparente stampate, gonne che arrivano a filo dei glutei. Tutto esalta il corpo, la libertà di essere e l’essere sexy.

Un tema particolarmente esasperato in questa collezione, dove lo stilista ha scelto come muse le pornostar italiane degli anni '80-'90, da Cicciolina a Moana Pozzi, perché “hanno rivoluzionato la posizione delle donne nella società”, ci spiega nel backstage.
Con i calzini al ginocchio e le calze di maglia, i cuoricini ripresi ovunque e i mini abiti color sorbetto (menta, rosa confetto, lilla, ecc.), queste signorine sembrano giocare maliziosamente alle donne-bambine. A tun certo punto, una di loro, birichina, si alza la gonna, per mostrare un tatuaggio sulle natiche.
Gli abiti-sottoveste sono indossati in egual modo da donne e uomini, così come i completi scintillanti in lurex o in satin rosa shocking, aperti nella schiena da un grande cuore bordato di cristalli. Tanto che i confini tra i due sessi si sovrappongono, finendo per confonderci. I pezzi all'uncinetto, tipici di Marco Rambaldi, sono ovunque, tra cardigan, minigonne, abiti traforati fino al perizoma a forma di cuore.
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