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12 giu 2017
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A Firenze, terza edizione del convegno di EY “Il Fashion italiano nel mondo”

Pubblicato il
12 giu 2017

Secondo ricerche condotte da EY (l’organizzazione globale a cui fanno capo le varie entità della società precedentemente nota come Ernst & Young, network mondiale di servizi professionali di consulenza direzionale, revisione contabile, fiscalità e transazioni, ndr.) emerge che la managerializzazione delle imprese è ormai un tema critico per la sostenibilità del sistema moda. Il 66% delle aziende familiari italiane presenta un management composto da membri della famiglia, contro il 25% medio degli altri grandi Paesi europei. Nel settore moda, la percentuale di medie aziende a proprietà familiare (da cui origina circa un terzo dei marchi mondiali del lusso) è pari al 83%, di gran lunga superiore alla media nazionale (65%).
 
Il phygital rappresenta un asset fondamentale per la crescita e per l’ottimizzazione del business del fashion. Il 91% dei CEO investirà nel prossimo triennio con una spesa di circa 700 milioni di euro entro l’anno.
 
Inoltre, il 45% delle aziende italiane e globali ha in programma di investire di più nell’integrazione della sostenibilità nei prossimi tre anni.
 
Ma al di là di questi dati, l’analisi delle aziende familiari italiane nel settore moda, lo stato delle politiche aziendali legate alla sostenibilità nel business e l’importanza degli investimenti in innovazione e digitale nel settore moda e lusso, sono al centro della terza edizione del convegno “Il Fashion italiano nel mondo”, organizzato da EY all’Hotel Four Seasons di Firenze, con il Patrocinio di Pitti Immagine e del Centro di Firenze per la Moda Italiana, in collaborazione con BNL-Gruppo BNP Paribas, AIMPES, associazione pellettieri italiani e Mipel, salone internazionale della pelletteria.
 
Ad aprire i lavori Cristina Pigni, Partner, Med Leader Fashion & Luxury, EY, Dante Valobra, Partner, Assurance Fashion & Luxury, EY, e Andrea Cavicchi, Presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana.
 
Seguono gli interventi di Claudio Marenzi, Presidente, Confindustria Moda e Riccardo Braccialini, Presidente, AIMPES, su scenari e mercati di pelletteria, Made in Italy e reshoring. 
 
Il primo dei tre panel in cui è suddiviso l’incontro “Il valore creato dai processi di managerializzazione” analizza il management delle aziende familiari italiane nel settore moda, al dibattito partecipano Roberto Bonacina, Partner Lead Advisory - Transaction Advisory Services, Fashion & Luxury, EY; Stefano Corrado, Managing Director, Richemont Italia; Marco Palmieri, Presidente e CEO, Piquadro; Riccardo Sciutto, CEO, Sergio Rossi e Alessandro Varisco, CEO, Twinset. 
 
Roberto Bonacina, Partner Lead Advisory – TAS Fashion & Luxury di EY commenta: “Anche in considerazione della dimensione media delle proprie aziende, l’Italia presenta oggi un “gap manageriale” rispetto agli altri paesi europei, che in taluni casi può costituire un limite alla crescita del business. Nel settore del fashion viviamo un contesto sempre più competitivo e di discontinuità su tematiche chiave di approccio al cliente, multicanalità, competizione in mercati sempre più saturi. L’attrazione di talenti e risorse manageriali al di sopra di certe soglie di fatturato diventa quindi fondamentale per la sostenibilità del business delle aziende stesse, ancor più nel caso in cui si avvicinino situazioni di passaggio generazionale. Occorre promuovere dunque un cambio culturale dove imprenditori e manager, nella chiara divisione dei ruoli, possano collaborare per dare alle proprie aziende una crescita duratura e sostenibile in mercati e con clienti sempre più complessi e sofisticati”. 
 
Il secondo panel, “L’integrazione della sostenibilità nel core business”, ha l’obiettivo di avviare un dibattito sulle politiche attuate dalle aziende per introdurre e integrare la sostenibilità nel business. Ne discutono Riccardo Giovannini, Partner Med Sustainability Leader, EY; Enrica Arena, Co-Founder, Orange Fiber; Carlo Capasa, Presidente, Camera Nazionale della Moda Italia; Regina Corradini D’Arienzo; Responsabile Divisione Corporate Banking, BNL; Luca Lisandroni, Co-CEO, Brunello Cucinelli; e Matteo Marzotto, Vicepresidente Esecutivo, Italian Exhibition Group e Presidente Dondup.
 
Riccardo Giovannini, Partner Med Sustainability Leader, EY commenta: “L’innovazione nel Fashion made in Italy passa attraverso l’integrazione della sostenibilità nel business. La sostenibilità è un fattore di competitività in quanto può essere la lente attraverso cui cogliere come i cambiamenti sociali globali e locali stanno ridisegnando i mercati e i comportamenti dei consumatori. Un fattore quindi strategico per aiutare le aziende a raggiungere le opportunità straordinarie del cambiamento in atto. Dalla recente indagine condotta da EY insieme a DNV GL è emerso che il 45% delle aziende italiane e globali ha in programma di investire di più nell’integrazione della sostenibilità nei prossimi tre anni, mentre il 78% delle aziende globali ha migliorato le relazioni con gli stakeholder o ha ottenuto vantaggi competitivi dall’ integrazione della sostenibilità nel business”.

ey.com


A seguire l’intervento “Creatività e Business” di Giacomo Santucci, Fashion & Luxury Corporate Strategic Consultant, incentrato sull’evoluzione del ruolo del direttore creativo.
 
L’importanza degli investimenti nell’innovazione e nel digitale per i brand della moda e del lusso come direttrice di investimento, sono, invece, al centro del terzo panel, “Dal 4.0 al phygital: il nuovo paradigma del digitale nella moda”. Ne discutono Marco Grieco, Med Leader Advisory CPR Industry, EY; Mario Gallieni, EMEA IT and Digital Director, Brooks Brothers; Andrea Ghizzoni, Europe Director, Tencent – We Chat; Francesca Lusini, Presidente, Peuterey; Gianluigi Marchetti, Sales Manager, Google; e Riccardo Verdoia, CFO, LuisaViaRoma. 

Secondo Marco Grieco, Med Leader Advisory CPR Industry, EY: “Il 91% delle aziende del settore pianifica importanti investimenti in programmi digitali, con una spesa cumulata stimata di circa 700 milioni di euro l’anno.  Le aree di investimento sono multiple: la comunicazione digitale come strumento di posizionamento del marchio sui mercati globali in maniera coerente e consistente con la strategia, il CRM per facilitare la crescita dei ricavi con una strategia commerciale personalizzata, e la supply chain per ridurre in maniera consistente il capitale circolante aziendale, attraverso modalità di previsione e gestione dello stock più sofisticate e allineate alle esigenze dei consumatori”.

A chiusura dei lavori ci sarà l’intervista finale a Marco Boglione, Fondatore e Presidente di BasicNet che porterà la sua testimonianza della piattaforma evoluta della sua azienda, raccontando come è possibile innovare e creare nuovi modelli di business attraverso il digitale.

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