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14 set 2021
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A Vicenzaoro il comparto orafo-gioielliero è ripartito con ottimismo

Pubblicato il
14 set 2021

Il salone vicentino dedicato a oreficeria e gioielleria Vicenzaoro September 2021 si è concluso totalizzando l’80% delle visite registrate nell’edizione 2019. La manifestazione di Italian Exhibition Group (IEG) - che ha visto la partecipazione di oltre 800 aziende - ha avuto un’affluenza di buyer e visitatori esteri che ha superato il 30% del totale. Per il 77% gli operatori stranieri sono arrivati dall’Europa, con in testa Spagna, Germania, Francia, e per il 7% dal Middle East, ma ci sono stati arrivi anche da Stati Uniti, Russia e Nord Africa. Ben 108 i Paesi rappresentati in questa edizione di ripartenza di Vicenzaoro.

Vicenzaoro


Risultati ben oltre le aspettative che si avvicinano ai livelli pre-pandemia, indica la società organizzatrice IEG in un comunicato, sottolineando la soddisfazione di tutti gli attori coinvolti, in un comparto che, in Italia, impegna 30mila addetti per oltre 7mila aziende e che muove un export pari a 8 miliardi di euro. 
 
Oltre 100 gli speaker nelle tavole rotonde e nei dibattiti, e 2 le manifestazioni in contemporanea a Vicenzaoro e nello stesso quartiere fieristico: T.Gold, il salone internazionale per i macchinari e le tecnologie avanzate per i processi di progettazione e realizzazione del gioiello, e VoVintage, alla sua seconda edizione, aperta al pubblico di collezionisti, appassionati e curiosi di orologeria e gioielleria vintage.

In fiera, Stefania Trenti, Responsabile Ufficio Industry Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha presentato un aggiornamento inedito dei dati macroeconomici di settore, in un comparto che più di altri ha subito uno shock registrando un’impennata dei prezzi e conseguente depressione della domanda, limitata anche dalla chiusura dei canali distributivi e dell’assenza di flussi turistici.

Vicenzaoro


Nel settore, “tra gennaio e giugno 2021 il fatturato è cresciuto dell’80% circa rispetto ai minimi del primo semestre dello scorso anno”. La reale misura della crescita risulta dal confronto con il 2019 che, come ha sottolineato Trenti, “è già dell’8% superiore rispetto allo stesso periodo del 2019, un risultato migliore rispetto alla media del manifatturiero”. Una crescita che fa fronte ad “uno scenario di domanda mondiale previsto ancora in crescita nei prossimi anni”.
 
Balzo importante per e-commerce e digitalizzazione, anche di processo produttivo. La stima del peso delle vendite online di gioielleria nel 2025 è tra il 18% e il 21%, rispetto al 13% del 2019, e cresce contestualmente l’impegno delle aziende, con il 12% di realtà che ha in programma investimenti in e-commerce e marketing digitale e il 7% che prevede investimenti in soluzioni digitali di produzione.
 
Il valore del brand si afferma sempre più quale driver di valorizzazione del prodotto, con una crescita media attesa fra l’8% e il 12% nel periodo 2019-2025 per la componente di prodotti a marchio, più che doppia rispetto alla media di settore. Ad oggi, sono il 13% le imprese italiane con almeno un marchio registrato. L’attenzione alle tematiche sostenibili cresce, con un 20-30% di acquisti che entro il 2025 ne sarà influenzato. Non meno fondamentale è la formazione, indispensabile per garantire continuità all’artigianalità delle produzioni: nel 2020 il 61% delle entrate programmate sono state ritenute di difficile reperimento e, di queste, il 72% per preparazione inadeguata.

Vicenzaoro


Nell’incontro Stephen Lussier, Executive Vice-President Consumer and Brands di De Beers, ha raccontato come il periodo pandemico abbia in particolare colpito le fasi iniziali della filiera del diamante, come l’estrazione, che hanno comportato momenti di crisi di approvvigionamento. “Noi di De Beers e i nostri partner della JV abbiamo messo in atto un programma di soccorso Covid-19 del valore di circa 17 milioni di dollari, lavorando per garantire che il settore dei diamanti e tutti coloro che ne dipendono potessero riprendersi e ricostruire il più rapidamente possibile”, ha detto Lussier. Ma dall’osservatorio De Beers il futuro è visto come roseo: “Stiamo vedendo la domanda di diamanti nei nostri mercati chiave superare quella pre-pandemia”, ha assicurato Lussier.
 
“Per noi la crisi è stato un catalizzatore di trasformazione”, ha aggiunto Jérôme Favier, Vice Presidente e CEO di Damiani International. “Crediamo che la partita si giochi sul terreno dell’omnicanalità e dei touchpoint multipli. È il percorso completo che conta nell’experience del cliente”.

Un momento del talk inaugurale di Vicenzaoro, “The State of the Art” - Vicenzaoro


“È in corso un’accelerazione alla digitalizzazione di tutti gli attori del processo, dal brand al consumatore”, ha infine constatato Massimo Fasoli, CEO e Jewellery Designer di Fasoli S.p.A. Le sfaccettature sono molteplici, in primo luogo per geografia: “chi è più prossimo alla backbone digitale accelera molto più velocemente, chi è più in periferia sperimenta una curva lenta”, ha rilevato Fasoli, e “questo genererà delle diversità nelle abitudini dei consumatori”.
 
IEG dà appuntamento a tutta la community a Vicenzaoro January 2022, dal 21 al 26 gennaio, il primo evento del calendario fieristico internazionale dell’anno per il settore.

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