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Pubblicato il
13 gen 2010
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A Pitti Uomo la nuova collezione dei cappelli Barbisio
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Milano, 12 gen. (Apcom) - La cura Romiti fa subito effetto su Barbisio, il più antico marchio di cappelli italiano: +20% di fatturato nel 2009%, +30% produzione e +30% dipendenti. I numeri sono piccoli - perché il fatturato 2009 è stato di 1,65 milioni di euro, i cappelli prodotti sono saliti da 55mila a 72mila e i dipendenti sono passati da 19 a 30 - ma significativi in un anno di profonda crisi per tutta l'economia.
Barbisio, di proprietà del Cappellificio Cervo, ha visto lo scorso anno l'ingresso nella compagine societaria di Bigli 1, società finanziaria della famiglia Romiti, che ne ha rilevato la maggioranza e lanciato un aumento di capitale. L'azienda possiede tre marchi, Cappellificio Cervo, Bantam e Barbisio, e conta tra i suoi clienti anche il Papa.
"La nostra filosofia è quella di valorizzare i marchi storici italiani, indipendentemente dal settore" spiega Maurizio Romiti, diventato presidente del Cappellificio Cervo dopo l'ingresso della finanziaria Bigli 1 nel capitale. "Il piano industriale che abbiamo pensato prevede una crescita del marchio Barbisio, per arrivare in un secondo momento ad eventuali acquisizioni". Barbisio è presente in questi giorni a Pitti Immagine Uomo 77 con la nuova collezione autunno-inverno 2010-2011.
Il made in Italy offre la possibilità di investire "in aziende con fondamentali sani" spiega Romiti, "che hanno bisogno di trovarsi partner finanziari che li accompagnino in un periodo complicato come questo, anche perché il 2010 si preannuncia come un altro anno difficile. Altri nodi verranno al pettine - sottolinea Romiti - e ci sono imprese che rischieranno di non potere prendere il treno della ripresa per mancanza di liquidità".
A non soffrire per la crisi, invece, è il comparto degli accesori moda, come il cappello. "Il nostro trend è in crescita, in alcuni Paesi, come il Giappone, addirittura siamo in doppia cifra" sottolinea Giorgio Borrione, amministratore delegato del Cappellificio Cervo. "Il 2010 sarà l'anno dello sbarco negli Stati Uniti, mentre continua la fase di consolidamento in Europa, che per noi significa Germania, Francia e Spagna".
Fonte: APCOM