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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
7 mar 2023
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5 minuti
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A Parigi, moda energica da Stella McCartney e Sacai, romantica da Zimmermann e Dundas

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
7 mar 2023

Due registri stilistici hanno caratterizzato l'ottavo giorno di sfilate per il prêt-à-porter donna a Parigi. Da un lato un guardaroba quotidiano ed energico, come dimostrano le collezioni per l'Autunno-Inverno 2023/24 di Stella McCartney e Sacai. Dall'altro, una vena più romantica, affrontata da Zimmermann, e da Dundas, dove le ragazze interpretavano delle sexy marinaie.

La cavallerizza di Stella McCartney
Stella McCartney ci immerge nell'universo equestre e lo fa, come sempre, a modo suo, mettendo l'animale al centro della scena. Sette superbi cavalli spagnoli, guidati con dolcezza e complicità da Jean-François Pignon, pioniere del dressage in libertà, trottano, piroettano, stanno su due zampe e arrivano a rotolarsi a terra nell'arena della Scuola Militare, accanto alle modelle.

Stella McCartney - Autunno-Inverno 2023/24 - Womenswear - Parigi - © ImaxTree


La sfilata si apre con una serie di capi tagliati in tweed e tartan a grandi quadri. L’atteggiamento è sia sobrio che rilassato. Il panciotto del completo tre pezzi funge da top, i pannelli della gonna del tailleur si aprono allegramente, il peacoat si indossa solo con un paio di stivali alti fino alla coscia, il cappotto senza maniche si trasforma in un abito bustier che sta benissimo con il caschetto da equitazione, la giacca con tasche applicate si ferma appena sotto il petto lasciando intravedere l'ombelico. Dai pantaloni larghi con pieghe ai maxi cappotti che sfiorano il pavimento, tutto è facile da indossare e comodo.
 
La stilista, da sempre propugnatrice di un'etica ecologica, lascia da parte i classici outfit equestri, per mettere maggiormente in risalto l'animale. Il cavallo si impenna nelle maglie jacquard, negli abiti in jersey, nelle t-shirt e nelle gonne. La sua bocca funge da emblema o è stampata in formato XXL su maxi polo indossate come miniabiti. Qua e là compaiono furtivamente panciotti e giacche da ussaro.

Infine, cappotti e giacche foderate, e accoglienti capi in lana pettinata riproducono il manto bianco maculato di alcune razze di cavalli, mentre un abito è ricavato da un sottosella trapuntato. Questo capo, come gli stivali alti e alcune borse, sono tutti prodotti in materiali alternativi alla pelle ricavati da funghi, mele, uva, ecc.
 
“Mia mamma e mio papà cavalcano ogni giorno. Siamo tutti cavalieri in famiglia. Vivere in armonia con gli animali nella natura... È lì che è iniziato tutto ed è nata Stella McCartney. Questa collezione è tutta incentrata sul tema equestre, sui cavalli, sul rapporto di fiducia che si instaura tra uomini e animali. Ho voluto mostrare questa relazione con un animale selvatico che è magico, è un dono della natura. Ho voluto celebrare questo rapporto di fiducia”, spiega Stella McCartney alla fine del sfilata, ricordando il suo impegno. “Con il mio marchio non vogliamo uccidere nessun animale, vogliamo salvare il pianeta”, ripete.

Il classico reinventato di Sacai
Sacai rivisita i classici con grandi sforbiciate e il risultato è incredibilmente moderno. I tipici panni di lana neri, i tessuti da banchiere e altre flanelle grigie vengono tagliati in grandi sezioni rettangolari e riassemblati per realizzare lunghi cappotti, gonne e maxi abiti dalle linee semplici e super eleganti. Questi tipici tessuti maschili sono a volte mescolati con altri materiali, come nell'emblematica camicia bianca, dove colletto, spalle o maniche di cotone vengono improvvisamente sostituiti da tulle trasparente.

Sacai - Autunno-Inverno 2023/24 - Womenswear - Parigi - © ImaxTree


I tailleur con gonna sono ricchi di movimento nella loro costruzione. Chitose Abe si dimostra ancora una volta una virtuosa della sartoria, sovrapponendo all'infinito lo stesso tessuto in orizzontale o piegandolo in verticale per un effetto millefoglie. Lo stesso processo viene utilizzato per le camicette bianche, che in questo modo sembrano arricciate da più strati. Ampie pieghe ridisegnano i trench bicolore, mentre altrove sottili spacchi si inseriscono nelle plissettature delle gonne, come i tagli fatti con coltelli nei quadri del pittore Lucio Fontana.
 
I completi in tweed invece sono sfilacciati, tirati, sfrangiati. Altra idea originale della stilista giapponese: dotare alcuni abiti di lunghe spalline esterne. Fissate a una spalla, sollevano da un lato i fianchi del capo, accentuando così l'apertura di uno spacco. Inoltre vi appende una borsa a forma di tasca rimovibile. La designer cuce anche gonne plissettate, giacche e cappotti neri con un sottile filo bianco, come se stesse tracciando con il gesso le cuciture dei vestiti. Ma poi lascia che i fili si allunghino e galleggino nell'aria come le impercettibili tracce fluttuanti di un capo non finito.
 
La donna marinaio di Dundas
Tornato sulle passerelle parigine, dalle quali era assente dal luglio 2019, Peter Dundas ha voluto fare le cose in grande scegliendo di sfilare sotto la boiserie dell'Opéra Garnier. Per costruire la collezione, il designer è partito dalle proprie origini norvegesi e dai suoi ricordi d'infanzia sulle rive dell'Oceano Atlantico, con la sua famiglia che lavorava in marina. È un guardaroba per una capitana di lungo corso quello che ha immaginato.

Dundas - Autunno-Inverno 2023/24 - Womenswear - Parigi - © ImaxTree


Le modelle avanzano inondate da una luce rossa, i berretti ben serrati in testa, indossando pesanti cappotti in panno di lana blu notte con martingale, bottoni dorati e revers rossi, lunghe cappe o caban. Il maxi cappotto è uno dei pezzi di punta della collezione, disponibile in bianco, giallo o grigio, in vinile, oppure con collo foderato di pelliccia e bottoni ad alamaro, a volte fatti di pelliccia. Di questo registro marittimo fanno parte anche i maglioni a costine con zip maxi e i classici pantaloni da marinaio rivisitati in diversi materiali, mentre fiocchi e cordoncini dorati completano molti outfit.
 
Lo stilista non dimentica i miniabiti fluttuanti, che ne hanno sempre decretato il successo. Li realizza in impalpabile chiffon, velluto devoré o seta stampata con motivi celtici. Per la sera, i completi si allungano e si aprono sulla schiena, scendendo così in basso da scoprire biancheria intima sexy.

Profusione di pizzi da Zimmermann
Zimmermann oscilla tra passato e presente. La casa di moda australiana ha sfilato per la seconda volta a Parigi lunedì al Petit Palais. Con i suoi mosaici dall'aspetto antico e la fila di colonne, l'edificio in stile barocco del 1900 è la cornice ideale per ospitare questa collezione romantica, dove gli abiti d'epoca hanno il posto d'onore, allargandosi fino alla caviglia in una corolla. Bordati di pizzo in rilievo o in tessuto di pizzo devoré, o addirittura realizzati in guipure, ricordano i graziosi centrini di una volta.

Zimmermann - Autunno-Inverno 2023/24 - Womenswear - Parigi - © ImaxTree


Il pizzo, la vera passione della designer australiana Nicky Zimmermann, è ovunque. Prolunga una tunica di lino, si arrampica a forma di fiori nelle maniche a sbuffo di una camicetta, si applica in volute 3D sul tulle di abiti e top. Questo stile d'epoca è rafforzato da stampe ispirate a dipinti del Rinascimento o degli impressionisti. Abiti con balze interamente arricciati e corpetti o maniche con maxi volant, ma anche giacche e cappotti-vestaglia realizzati con trapunte di raso color crema completano questo guardaroba per le occasioni speciali.
 
Allo stesso tempo, la donna Zimmermann è saldamente radicata nel suo tempo e non esita a scambiare i propri abiti preziosi con capi più quotidiani che a volte abbina tra loro. Come il perfecto indossato sopra un abito da cocktail glamour o i corpetti in guipure indossati con jeans o una giacca di jeans doppiopetto. Ma si veste anche con tute da pilota in pelle o completi scozzesi in tartan.

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