A Milano inizia una Fashion Week ricca e inclusiva, aperta alla città
Debutti, grandi nomi, spettacolo e glamour… La Milano Fashion Week di moda femminile, che inizia martedì 20 settembre a Milano e si terrà fino al 26 settembre, è pronta a competere con la settimana molto effervescente vista a New York, che ha aperto la stagione. La MFW si preannuncia particolarmente emozionante, grazie a una pletora di eventi speciali, nomi nuovi e designer, grandi ritorni e, per la prima volta, diversi défilé aperti al pubblico. A cominciare da quello di Diesel che, sotto la guida del suo direttore creativo Glenn Martens, accoglierà mercoledì 21 oltre 4.500 persone nel palazzetto dello sport Allianz Cloud.
Con lo stesso spirito, il giorno successivo sarà visibile al pubblico la sfilata di Anteprima, il marchio del giapponese Izumi Ogino, che festeggerà all'Arena i suoi 30 anni. Dal canto suo, Prada ha offerto un invito alla sua sfilata ai clienti della sua ultima collezione di NFT, mentre Philosophy di Lorenzo Serafini ha premiato allo stesso modo i primi cinque vincitori di un contest lanciato su Instagram. Senza dimenticare l'evento organizzato dal 20 al 24 dal sito tedesco di e-commerce About You con sfilate aperte al pubblico.
Ben 210 gli appuntamenti, rispetto ai 170 dello scorso febbraio, nel calendario di questa settimana dedicata alle collezioni di prêt-à-porter donna per la primavera-estate 2023, con 68 sfilate (di cui 7 in formato digitale), 111 presentazioni e una trentina eventi paralleli. Come ha sottolineato il sindaco, Giuseppe Sala, “questa Fashion Week è una vera boccata d'aria fresca per Milano, sicuramente l'evento centrale di settembre”.
A ciò s’aggiungono diverse sfilate e presentazioni collocate al di fuori del calendario ufficiale. Gli eventi sono concentrati per oltre il 90% in soli 5 giorni, dal mercoledì alla domenica. Insomma, un programma frenetico, che parte martedì con un focus sulla creazione giovane nella mostra collettiva delle migliori scuole di moda “Milano Moda Graduate” e con l'inaugurazione del Fashion Hub di Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) , che presenta una selezione di giovani designer italiani e diversi progetti, tra cui Black Lives Matter in Italian Fashion, Budapest Select, Designer for the Planet e l'iniziativa per i designer ucraini Hope Fashion Ukraine.
Nel menù di questa Fashion Week, ovviamente, i protagonisti del Made in Italy: Fendi e Roberto Cavalli il mercoledì, seguiti da Max Mara, Prada e Moschino il giovedì, Tod's e Versace il venerdì, Dolce & Gabbana e Trussardi il sabato e Giorgio Armani la domenica. Mancano soprattutto Marni, che in questa stagione ha scelto di sfilare a New York, Ambush, che ha mosso i primi passi a Milano la scorsa stagione, Palm Angels e Plein Sport.
La capitale della moda italiana accoglie comunque il ritorno di diversi big, come Antonio Marras, appena acquistato dal gruppo Calzedonia, che aprirà le danze delle sfilate mercoledì mattina, ma anche il marchio tedesco Boss, giovedì, e Moncler, che sabato compie 70 anni. Questi due brand non si erano presentati lo scorso febbraio. Vi sarà anche il ritorno di Vivetta, e quello di Stella Jean, che torna dopo diverse stagioni, accogliendo nella sua sfilata sei designer che provengono da minoranze attraverso il collettivo WAMI (We Are Made in Italy).
Tra i ritorni attesissimi, quello di Salvatore Ferragamo, che si rilancia sotto l'egida del suo nuovo boss Marco Gobetti. La sua sfilata si svolgerà sabato nello storico seminario dell'arcidiocesi di Milano, che presto ospiterà il terzo hotel di lusso della casa di moda e offrirà l'opportunità di scoprire la prima collezione di Maximilian Davis, il giovane designer inglese di origine afro-caraibica oggi alla guida dello stile dello storico marchio fiorentino.
Questa stagione segna il rinnovamento creativo di molte storiche firme del Made in Italy. Come Ferragamo, anche altri brand hanno voltato pagina, affidando la propria direzione artistica a una nuova generazione di stilisti. Sono interessate dal fenomeno altre 4 sfilate, come quelle di Missoni ed Etro il venerdì. Filippo Grazioli, che ha lavorato per Margiela, Hermès, Givenchy e Burberry, subentra ad Angela Missoni, mentre Marco De Vincenzo, noto per il proprio marchio e per il suo lavoro sugli accessori da Fendi, succede a Kean e Veronica Etro.
Rhuigi Villaseñor debutta da Bally
Altro momento saliente è il primo show di Bally. Il brand svizzero di scarpe d’alta gamma debutterà sabato sulle passerelle milanesi svelando le creazioni del suo nuovo direttore artistico, Rhuigi Villaseñor, lo stilista californiano di origini filippine fondatore del brand Rhude. Da non perdere, anche questa volta nel calendario delle presentazioni, la sfilata di Benetton, domenica, con la prima collezione firmata da Andrea Incontri, stilista italiano che ha lavorato in particolare per Tod's, il quale ha preso il posto di Jean-Charles de Castelbajac.
Tra i giovani stilisti al debutto sulle passerelle milanesi, Matty Bovan, astro nascente della scena britannica, sfila domenica con il supporto di Dolce & Gabbana, mentre lunedì tre nuovi nomi presentano la loro collezione in digitale. Durazzi Milano della designer Ilenia Durazzi, oltre ai brand sudafricani MmusoMaxwell fondato nel 2016 da Maxwell Boko e Mmuso Potsane, vincitore dell'Innovation Prize al concorso Woolmark 2022, e Viviers, lanciato nel 2019 da Lezanne Viviers dopo otto anni trascorsi a collaborare con l’icona della moda sudafricana Marianne Fassler. Da segnalare, nel calendario delle presentazioni, anche i primi passi di Mtof, Themoirè, Lisa von Tang, Sara Roka, VI Valentina Ilardi, Yume Yume, Charles Philip, Vernisse e Pina G.
Numerosi party post-sfilate, serate speciali, cene, inaugurazioni di negozi, ma anche vernissage - con tre mostre dedicate ai fotografi (Richard Avedon, Max Vadukul, Giovanni Gastel) - completano questa effervescente settimana della moda milanese, che si concluderà in bellezza con l’assegnazione, domenica sera, al Teatro alla Scala, degli Oscar della moda ecologica, i CNMI Sustainable Fashion Awards.
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