A Milano gli stilisti scommettono su un'estate calda molto italiana
Simona Marziali ha aperto le danze mercoledì mattina, con la primissima sfilata fisica di una Milano Fashion Week davvero diversa dalle altre. Per rispettare le misure di sicurezza sanitaria, gli ospiti devono presentare un'autocertificazione prima di ogni défilé, che li costringe ad arrivare molto in anticipo. Soprattutto perché gli show iniziano in orario a causa delle trasmissioni in diretta Web. Mai visto in una Settimana della Moda!
Nella penombra della stanza, con i posti lontani l'uno dall'altro, un musicista intona un lamento su un vecchio strumento a corde. Le modelle attraversano la passerella con emozione, rivelando una collezione dall'eleganza disinvolta, realizzata per il 90% attorno alla maglia, punto di forza della designer, in una tavolozza di colori chiara, principalmente bianca e beige.
“Ho usato i filati che avevo a casa realizzando tutto in laboratorio. Anche i tailleur sono completamente di maglia, il che conferisce loro una nuova portabilità”, ci spiega la giovane stilista, che per la produzione della sua etichetta di moda femminile MRZ si appoggia all'azienda di famiglia, la Tomas, dei suoi genitori, confezionisti di maglieria, con cui lavora.
Tuniche, camicie lunghe o abiti sono sovrapposti a pantaloni venati o traforati, che scivolano quasi colando lungo le gambe. Abiti ampi e gonne plissettate ondeggiano sinuosi sul corpo o lo racchiudono in modelli più aderenti. Grandi maglie a rete ricordano le reti dei pescatori. Altri capi forati, con rilievi rugosi e un colore beige dorato, sembrano consumati dal vento e dal sole. Reggiseni neri si aprono sulla schiena. Ci sono anche molti maglioni in versione in lana cotta o bouclée, mentre le giacche da uomo senza maniche sono indossate su pantaloni ampi o pantaloncini.
I celebri "Sacchi", dipinti creati a partire da tele di juta, di Alberto Burri hanno ispirato la designer per questa collezione semplice e sofisticata. “Queste opere mostrano come la semplicità del materiale dia vitalità con un'armonia molto forte. Così ho giocato con il contrasto tra i tagli molto minimalisti e maschili dei tailleur e dei capi in maglia 3D, presentando una grande ricerca nei punti”, sottolinea.
Ritroviamo lo stesso spirito minimale nel video di Daniele Calcaterra, che privilegia anch’egli il bianco, declinato in tutte le sue sfumature. Nel candore e nella vaporosa leggerezza dei loro vestiti, le modelle camminano per le stanze di un laboratorio abbandonato in una nebbia sottile, come fossero fantasmi o sagome impalpabili perse nel limbo.
Sono vestite con abiti di cotone, che le avvolgono fino ai piedi, cappotti lunghi e fluidi indossati su pantaloni ampi o anche maxi poncho/plaid con frange. I volumi vengono rielaborati per garantire un comfort totale. La leggerezza dell'insieme è accentuata dalle grandi piume, che qui decorano un cappello, là fluttuano su un vestito, sospese alla fine di una lunga collana.
Da Fendi, che ha iniziato con un buon quarto d'ora di ritardo, lo spazio è stato totalmente trasformato per creare dei piccoli salottini, dove il pubblico molto rado poteva sedersi su divani ricoperti di lenzuola bianche. Lunghe tende candide fluttuavano lungo il muro, rivelando le ombre degli alberi ad alto fusto in un giardino che si sarebbe detto mediterraneo.
Il riflesso dei vetri delle alte finestre si ritrovava proiettato, come appena abbozzato, sulle tuniche e sugli ampi abiti-chemisier delle prime silhouette di questa collezione mista. Le ombre si fondevano sui vestiti in un mimetismo astratto.
Leggerezza, eleganza e semplicità dominano questo guardaroba Fendi molto estivo e raffinato dalla tavolozza chiara, dove le silhouette sono spesso declinate in blocchi di colore. Anche in questo caso il bianco è protagonista, con giusto alcuni abiti azzurri e dei flash di rosso, in importanti total look indossati sia dalle donne sia dagli uomini.
Gli accessori dalle tinte pop (giallo, rosa, arancione, ecc.) danno una bella sferzata all’insieme, per un look decisamente moderno. In particolare le scarpe macramè, gli stivaletti retrò da donna e le pantofole da uomo.
L'uomo appare in pantofole e calzini alti, traforati proprio come il suo cappellino e le sue maglie, con i fori che riproducono il logo della doppia F. Un uomo che predilige camicie comode e bermuda. La donna, ultra chic con i suoi guanti bianchi o colorati, alterna vestiti classici ricamati di fiori tono su tono, completi di pizzo e abiti dai pantaloni larghi.
Come da Fendi, N°21 immagina un certo numero di pezzi uguali per uomini e donne, ma indossati in modi diversi. Anche in questo caso, lei è piuttosto glamour mentre lui preferisce lo stile ribelle cool.
Per la sua sfilata post-lockdown, Alessandro Dell’Acqua accoglie il pubblico nel suo spazio, un ex garage di grandi proporzioni, con le porte spalancate, mentre un podio rialzato circonda la sala. “Questo periodo mi ha portato a concentrarmi su quello che mi piace davvero. Quindi sono partito da un materiale di base, su cui ho lavorato con uno spirito sartoriale”, precisa nel backstage.
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