Ansa
8 lug 2013
50 anni della Maison Curiel fra Rinascimento e New Look
Ansa
8 lug 2013
Raffaella Curiel festeggia 50 anni del suo atelier, fondato da sua madre, con una collezione, in pedana a S.Spirito in Sassia, che rievoca la moda dei grandi sarti del passato, da Dior con il suo New Look, a Balenciaga, da YSL a Courreges.
A questo excursus Curiel ha aggiunto tocchi di stile rinascimentale tratto dalle opere d'arte della scuola fiorentina che lei ammira molto. "Come in un sogno - dice la stilista prima del defilé - ho rivisto gli anni '50, quando bambina ammiravo le meravigliose creazioni della mamma, i suoi
abiti da sera per la prima della scala di cui era regina, il New Look del grande Dior, la purezza di Balenciaga, la rivoluzione di Courreges e l'indescrivibile genio di Y.S.L".
"Più avanti - prosegue Curiel - ecco il percorso stimolante e coinvolgente del mio accostarmi ai grandi maestri dell'arte e della letteratura e poi ancora viaggi, palazzi, ambasciate e quel mondo esclusivo che apprezza l'alta moda. L'ala protettiva e magica di mia figlia Gigliola (disegna gli accessori) mi ha regalato quel colpo di fantasia, ostentazione e sfida ai miei anni, confrontandoli con idee innovative, sempre più trendy, in un mondo, il nostro, che solo le nuove generazioni ci possono dare. Direi per concludere che questa è una collezione delle 'ragazze Curiel'".
Dalla grafica contemporanea e dal costume rinascimentale ecco allora 63 capi, summa dello stile Curiel, indossato da nobildonne e signore della politica, che potrebbe essere considerata per gusto ed esperienza, "la Coco Chanel italiana". Nella nuova collezione, abiti e preziosi tailleur, detti 'Curiellini', sfoderano nelle giacche e nelle gonne, volute di camoscio ricamate su tweed, intarsi di velluto e arabeschi, impreziositi di paillettes e pietre preziose su crêpe di lana, alternanze di tessuti lucidi e opachi, passanastri che corrono e s'intrecciano in giochi che allungano la figura.
"Non c'é un solo bottone che non sia vintage e prezioso", ricorda la sarta. Le spalle delle sue giacche sono pronunciate e leggermente insellate, le vite strette e i fianchi evidenziati. Ogni gonna è diversa dall'altra: a volte fasciate, altre danzanti. Ma gli orli sono elegantemente fermi al ginocchio e se si allungano sfoderano spacchi vertiginosi che svelano preziosi stivali cuissard disegnati da Gigliola Curiel: in pelle coloro oro o bronzo intrecciata fitta, o ricamata come un merletto con una tecnica spiegata da Gigliola: "per ogni paio di stivali sono stati utilizzati anche 280 metri di nastri di pelle ricamata su pvc, poi lavata in lavatrice per squagliare la plastica e lasciare solo la pelle lavorata come un merletto".
Gli abiti sono very chic nel grigio piombo con drappeggi e intarsi di ricami gioielli sul busto portato con cappa di mohair ton sur ton, o fiorati con piccoli corpini e gonne sbuffanti sui fianchi alla Caterina de Medici. Il lungo abito nero copre le braccia con un velo di chiffon bordato di visone black: "le signore devono coprire le braccia a una certa età", spiega la sarta. Grande preziosità di tessuti: pelle, camoscio sia uniti che stampati, a volte abbinati a tweed di lana, crêpe e flanelle per il giorno, pizzi, chiffon, velluti, broccati per la sera. Dettagli di zibellino e cincillà. Colori: tutti i toni del grigio e del marrone, i verdi e l'ottanio, il rubino e il classico nero.
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