16 nov 2017
22° Fashion & Luxury Summit: la testimonianza delle imprese del fashion system
16 nov 2017
In occasione del 22esimo Fashion & Luxury Summit organizzato da Pambianco Strategie di Impresa e Deutsche Bank, che si è svolto il 16 novembre presso la sede di Borsa Italiana a Milano, sul palco si sono alternati imprenditori e manager di alcune tra le principali aziende del sistema moda italiano, intervistati da Enrico Mentana, Direttore del TG La7.
Il primo a raccontare la propria esperienza imprenditoriale è stato Giuseppe Zanotti, fondatore dell’omonimo brand di calzature: “Ho iniziato a disegnare scarpe da donna perché non mi piacevano quelle presenti sul mercato. Per me il piede della donna è bellissimo e va vestito con dei gioielli, esattamente come il collo”, ha dichiarato l’imprenditore. “Dalle scarpe gioiello e con tacco a stiletto, ho iniziato in seguito anche a produrre sneaker, traendo ispirazione dallo streetwear e dalla musica, altra mia grande passione”.
Le calzature Zanotti hanno prezzi al consumatore finale che vanno da 495 euro fino ai 1.000 e oltre. “Produciamo in piccole quantità e come azienda abbiamo costi elevati”, ha spiegato Zanotti. “L’Italia oggi pesa per il 5% sul nostro fatturato; stiamo lavorando bene in Francia e Inghilterra, in generale c’è stata una ripresa del mercato europeo. Per la Cina bisogna pensare a prodotti ad hoc, perché la conformazione del piede è diversa”.
Sul fronte digital, Zanotti ha ammesso di trarne spesso ispirazione, soprattutto da Instagram: “I social media danno feedback immediati dal pubblico, la verità non è più filtrata e le aziende devono sapersi adeguare”.
Dopo Zanotti, è stata la volta di Hans Hoegstedt, CEO di Miroglio Fashion, a salire sul palco. Il manager svedese, ma da 20 anni in Italia, da circa un anno alla guida di Miroglio Fashion, ha raccontato come la società l’abbia chiamato perché desiderosa di cambiamenti: “Miroglio Fashion stava attraversando un momento di difficoltà sul mercato italiano e per un’azienda che fattura l’86% in Italia era un grosso problema”.
La società ha basato la nuova fase su tre asset fondamentali: focalizzarsi sui 4 brand Elena Mirò, Motivi, Fiorella Rubino e Oltre, per farli crescere prima in Italia in modo da poter poi avere più forza all’estero; puntare sulla rete di 1.200 negozi, di cui 950 nel nostro Paese, offrendo al consumatore una shopping experience sia offline che online; e puntare sulle risorse interne, coinvolgendole e formandole.
“Oggi il 93% dei dipendenti si dichiara convinto che tra tre anni l’azienda sarà più forte di adesso, e questo è per me un grande risultato”, ha concluso il manager. “Nonostante un mercato dell’abbigliamento in difficoltà nel secondo semestre dell’anno, soprattutto per via del clima caldo fino a inizio novembre, Miroglio Fashion chiuderà l’anno in crescita”.
A concludere gli interventi degli imprenditori e manager del fashion System, Giovanni Zoppas, Vice Presidente Esecutivo di Marcolin Group, l’azienda veneta di occhialeria, che ha sottolineato come nel business dell’eyewear, che cresce con tassi del 2/3%, la competizione per accaparrarsi fette di mercato sia molto accesa.
Commentando la recente joint venture con LVMH, Thelios, di cui Zoppas è CEO, il manager ha evidenziato come a pesare positivamente sulla chiusura dell’accordo sia stata la nuova fabbrica tecnologicamente avanzata costruita da Marcolin in soli 4 mesi.
“In Italia abbiamo la cultura del bello, noi italiani siamo abituati a vivere nella bellezza, è una cosa naturale per noi e questo influenza anche la produzione industriale, che affonda le sue radici nell’artigianalità e nella tradizione”, ha commentato Zoppas, che ha aggiunto: “Il business delle licenze continuerà nell’eyewear perché si tratta di un settore con barriere all’ingresso molto elevate: i marchi di medie dimensioni non hanno le risorse per produrli da soli, sia dal punto di vista tecnologico che distributivo”.
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