3 giu 2019
120% Lino lancia un progetto di temporary store nei Coin Excelsior
3 giu 2019
Procede spedito il piano d’espansione studiato per il brand bolognese di abbigliamento d’alta gamma a base naturale 120% Lino dal fondo Made in Italy Fund, costituito da Q Group e Pambianco, che lo scorso anno ha acquistato il 70% della società Palladium Moda che lo ha creato (il 30% è rimasto al fondatore Alberto Peretto). Dopo essere sbarcato recentemente in Spagna nel nel grande magazzino El Corte Inglés di Serrano Madrid, il marchio di articoli in lino ha concretizzato a maggio il proprio ingresso nei department store italiani Coin Excelsior con un progetto di temporary store.
Milano ha fatto da capofila con un doppio opening all’interno dei Coin Excelsior di Piazza 5 Giornate e Milano City Life nelle giornate del 21 e 22, Roma è seguita a ruota con l’apertura presso il Coin Excelsior di Via Cola di Rienzo nelle giornate del 22 e 23 maggio, mentre a fine mese 120% Lino è sbarcato nei Coin Excelsior di Trieste e Treviso. Il primo ha aperto nelle giornate del 27 e il 28 e il secondo il 29 e il 30.
“A distanza di meno di un mese dall’avvio del processo d’internazionalizzazione in Spagna, sono davvero entusiasta di poter già parlare di questo progetto temporary in Italia nell’importante location dei Coin Excelsior”, ha dichiarato in un comunicato Mauro Grange, Amministratore Delegato di 120% Lino e partner del Made in Italy Fund, il cui team di management è composto anche da Alessandro Binello, David Pambianco, Walter Ricciotti e Alessio Candi. “Questa prima fase test, che prevede l’apertura in cinque punti strategici, ci consente di entrare a far parte di uno dei Mall più prestigiosi del nostro Paese”.
Con le sue proposte di ready-to-wear per uomo, donna e bambino, 120% Lino è diffuso in circa 300 punti vendita wholesale a livello mondiale e all’interno di altri importanti department store come Harrods, Tsum e Neiman Marcus. Il marchio bolognese possiede due monomarca a Milano e cinque in Florida (lo spaccio aziendale si trova a Sant’Agata Bolognese, ndr.), ma in una recente intervista concessa a FashionNetwork.com, lo stesso Grange ha anticipato che sono in cantiere altre 4 o 5 aperture di negozi monomarca nei prossimi quattro anni, tra Italia, Spagna e Francia, e una ventina di opening negli USA entro il 2022 dislocati nelle aree più calde, visto il focus sul lino, in stati come California, Texas, Hawaii, ma anche alle Bahamas. Sud America, Giappone e Corea del Sud vedranno 120% Lino affidarsi a dei distributori locali, mentre a Singapore verrà aperta una filiale.
Secondo pilastro della strategia di ascesa del brand sarà l’ampliamento della sua proposta di articoli per la casa e di accessori, come borse, cappelli e sciarpe. Il terzo sarà un piano di rebranding concepito per rafforzare il posizionamento di lusso del marchio, seguito da un potenziamento della proposta di capi in lino anche per la stagione invernale, abbinando per esempio il materiale core business del brand a materie prime più pesanti, come il cashmere, indicava nella stessa occasione Mauro Grange.
Per il 2022 il management punta a raggiungere un giro d’affari di 40 milioni, con 30 negozi di proprietà e un rafforzamento della presenza nei department store tramite pop-up e corner. L’e-commerce dovrebbe partire dal 2020.
120% Lino (che non comunica ancora il proprio fatturato dell’esercizio 2018) ha chiuso il 2017 su un giro d’affari di 12 milioni di euro; la previsione è di chiudere l’esercizio 2018 a 13 milioni, con un EBITDA al 18%. Ad oggi gli USA rappresentano il primo mercato con il 40% delle vendite, seguiti da Germania, Inghilterra, Russia, Giappone e Spagna; l’Italia vale il 15%.
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