21 mag 2012
"Play Fair": una campagna per avere Giochi equi e solidali
21 mag 2012
Approfittare di un grande evento come i Giochi Olimpici per sensibilizzare i protagonisti dello sport sulle condizioni di lavoro degli operai che realizzano i prodotti che indossano. E' l'obiettivo di "Play Fair" ("Giocare Giusto", ndr) una campagna mondiale che coinvolge sindacati internazionali e ONG.
Nel suo rapporto chiamato "Fair Games?" pubblicato il 7 maggio scorso, Play Fair 2012 sottolinea che nonostante gli sforzi compiuti dal Comitato Olimpico e dalle aziende, e malgrado la loro fiducia nei controlli di verifica effettuati, le condizioni di lavoro restano alquanto precarie presso alcuni fornitori dei marchi di articoli sportivi.
Nell'autunno scorso, sono state condotte indagini in dieci fabbriche in Cina, alle Filippine e nello Sri Lanka, otto delle quali producevano articoli con il marchio olimpico. Alcuni tra i 175 lavoratori interrogati hanno segnalato di essere sottoposti a forti pressioni a causa dell'altissimo numero di ore lavorate (fino a 60 alla settimana), dei salari molto bassi, o ancora delle condizioni di lavoro estremamente precarie.
L'organizzazione punta il dito contro i fornitori di Adidas, Next, Nike, Speedo, New Balance, Under Armour e The North Face, e chiede ai marchi di agire di conseguenza. Fair Games spera anche che il Comitato Organizzatore delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Londra deciderà di adottare una linea dura nei confronti delle fabbriche che fanno parte delle sue catene di approvvigionamento, come nel caso accaduto all'inizio dell'anno, dopo la pubblicazione di un altro rapporto di Fair Games, che denunciava lo sfruttamento del lavoro dei bambini negli stabilimenti cinesi che confezionavano le mascotte dei Giochi di Londra.
(Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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